Il medico di Saronno e la minaccia alla collega che rivelò tutto: «Se voglio ti uccido»

02/12/2016 di Redazione

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni si confrontano nelle parole riportate da Repubblica.

«Dalla cremazione non possono ricostruire niente, giusto?». «E no eh… — fa lui — ma poi devono avere prove per riesumare le ceneri, e casomai i cadaveri». Al plurale: i cadaveri. Cinque, finora. Minacce di morte, piani di omicidio. Sta tutto nelle intercettazioni.
Due cremati. L’ex marito e la madre della Taroni. «Quelle due bestie», li chiama l’infermiera parlando con la cugina Filomena detta “Nené”. Si sfogava, e parlava di tutto, a ruota libera. Anche dopo avere saputo che i carabinieri indagavano sulla coppia delle fiale: lei e l’amante anestesista

SARONNO CAZZANIGA E LE MINACCE AI COLLEGHI

Intercettazioni scioccanti che riporterebbero anche le parole usate da Cazzaniga nei confronti di una infermiera che lo accusò ai carabinieri.

Clelia L. era infermiera al pronto soccorso delle morti sospette. È lei che il 20 giugno 2014 denuncia Leonardo Cazzaniga ai carabinieri. L’anestesista viceprimario le rivolge — stando al verbale — questa minaccia: «Tu da ora in avanti sei finita, io potrei ucciderti in qualunque momento. Tu qui non lavorerai mai più tranquilla, ti farò pagare qualsiasi minimo errore».
Altri testimoni lo hanno riferito: il clima in reparto, quando era di turno Cazzaniga, era «pesante» . È scritto nero su bianco — questo sì, ma solo questo — anche nella relazione della Commissione interna istituita nel 2013 dall’azienda sanitaria per far chiarezza sull’operato del medico e su alcuni decessi dubbi. Sintesi: «Conflittualità con i colleghi».
Ma tant’è, l’autore del “protocollo” (il mix di sedativi somministrati in dosi eccessive ai pazienti anziani, fino a causarne la morte), era richiesto. Soprattutto dalla sua amante infermiera. «Abbiamo bisogno di una tua procedura», lo convoca un giorno.

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I FIGLI DI LAURA TARONI

Sono al sicuro, in una comunità protetta in Lombardia i bambini della infermiera coinvolta nei casi di morti sospette in corsia a Saronno. Il quotidiano La Repubblica, in un pezzo a firma di Franco Vanni, ricostruisce le parole della madre ai figli di unidici e nove anni.

Quanto abbia piagato il loro corpo la somministrazione di «farmaci pericolosi… senza reali necessità terapeutiche», come ricostruito nella richiesta di custodia firmata dai pm di Busto Arsizio. Un supplizio a cui i bambini cercavano di sottrarsi: «Stamattina non riuscivo
nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?», supplicava il più grande.
Un provvedimento urgente del tribunale per i minorenni di Milano ha sospeso Laura Taroni dalla responsabilità genitoriale

(in copertina foto ANSA)

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