Se il sacchetto della spesa può costare una multa da 100mila euro

04/08/2017 di Redazione

Il sacchetto della spesa può costare una multa da 100mila euro. No, non è un’esagerazione. Ma quanto stabilito dalle nuove norme approvate in Parlamento, e in vigore dal primo gennaio 2018, sui requisiti delle borse di plastica leggere che comunemente ci vengono consegnate quando ci rechiamo al supermercato o in altri negozi di alimentari. Ne ha parlato nel dettaglio l’Adnkronos.

SACCHETTI DELLA SPESA, SEMPRE PIÚ BIODEGRADABILI

Dal prossimo anno anche i sacchi leggeri e ultraleggeri, quelli con spessore della parete inferiore ai 15 micron, utilizzati per trasportare merci e prodotti, ai fini di igiene o come imballaggio primario in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria, dovranno essere biodegradabili e compostabili secondo la norma Uni En 13432. Dovranno quindi avere un contenuto minimo di materia prima rinnovabile pari almeno al 40% e dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento. La soglia del 40% salirà poi al 50% dal primo gennaio 2020  e al 60% dal primo gennaio 2021.

 

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L’obiettivo delle nuove norme sugli shopper (contenute nel decreto legge Mezzogiorno convertito in legge) è quello di stroncare la pratica illegale dei sacchetti con la dicitura ‘a uso interno’ utilizzata per eludere la legge, che ha danneggiato sia i retailer onesti che la filiera dei produttori e quella dei trasformatori di polimeri. Il prezzo di vendita dei sacchetti dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura di acquisto delle merci. La biodegradabilità, la compostabilità e il contenuto di materia prima rinnovabile sarà  certificato da organismi accreditati.

SHOPPER, MULTE SALATE PER CHI NON RISPETTA LE NUOVE NORME

Se nei reparti di gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria verranno utilizzati shopper che non rispettano la normativa, privi anche di uno solo dei requisiti previsti, scatteranno sanzioni fino a 100mila euro. Sono previste multe da 2.500 a 100mila euro se la violazione riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il valore delle buste che non rispettano la legge è superiore al 10% del fatturato del trasgressore. «Con questa legge giunge a sua naturale conclusione un percorso virtuoso nel settore della bioeconomia e dell’economia circolare che fa dell’Italia un modello per tutta l’Europa», ha dichiarato Marco Versari, presidente di Assobioplastiche.

(Foto: ANSA / DI MARCO)

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