Sabrina Misseri fuori dal carcere nonostante l’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi

12/08/2016 di Redazione

Sabrina Misseri è destinata a uscire dal carcere nonostante sia stata condannata, in due diversi gradi di giudizio, all’ergastolo per concorso in omicidio per la morte di Sarah Scazzi. I sei anni massimi imposti dal codice penale per la carcerazione preventiva scadono il 15 ottobre, e senza una sentenza definitiva della Cassazione, che appare ormai impossibile visti i tempi, Sabrina Misseri non potrà più rimanere all’interno della casa circondariale di Taranto.

SABRINA MISSERI FUORI DAL CARCERE

L’omicidio di Sarah Scazzi è stato uno dei casi di cronaca che più ha appassionato l’Italia negli ultimi anni. La giovane ragazza pugliese è stata uccisa nel 2010 da sua cugina Sabrina Misseri in concorso con sua madre Cosima Serrano. La testimonianza decisiva, per quanto incredibilmente contraddittoria visto che all’inizio si era accusato dell’omicidio, è arrivata dal padre di Sabrina, Michele Misseri. Il 15 ottobre del 2010 i magistrati hanno spiccato un ordine di arresto per Sabrina Misseri, che da allora si trova in carcere. Condannata in primo e secondo grado per concorso in omicidio, la detenuta può essere privata ulteriormente della libertà personale solo in caso di una pronuncia definitiva della Cassazione. Come spiega la Gazzetta del Mezzogiorno, la fuoriuscita di Sabrina Misseri dal carcere è praticamente obbligata alla luce del codice penale.

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SABRINA MISSERI E LE MOTIVAZIONI ASSENTI DELLA SENTENZA

Sabrina Misseri è stata condannata in appello nel mese di luglio dello scorso anno. Dopo più di un anno le motivazioni della sentenza non sono state ancora depositate, bloccando il terzo grado in Cassazione.

Gli impegni del giudice relatore Susanna De Felice (presidente della corte era invece Patrizia Sinisi, di recente nominata presidente della corte d’appello di Potenza) nella commissione d’esami per il concorso in magistratura hanno portato, proroga dopo proroga, alla attuale situazione di stallo, oggetto di attenzione da parte del ministero della Giustizia. Non si sa quando le motivazioni saranno depositate, ormai è però certo che sarà tecnicamente impossibile far svolgere l’udienza in Cassazione prima del 15 ottobre 2016, giorno di decorrenza dei termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri (per la madre Cosima invece scadono il 26 maggio del 2017, a sei anni dal suo arresto avvenuto il 26 maggio del 2011).

L’addio al carcere di Sabrina Misseri appare un esito davvero paradossale delle lungaggini della giustizia italiana. Il ministero della Giustizia sta monitorando il caso, ma appare molto difficile un intervento capace di evitare l’applicazioene dell’articolo 303 del codice penale. La carcerazione preventiva, al netto delle deroghe, non può superare i sei anni.

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