La coppia risarcita dal Comune per 38mila euro per il rumore della movida

14/10/2017 di Redazione

Il rumore della movida vicino casa è assordante? I residenti possono chiedere ed ottenere un lauto risarcimento dal Comune. È quello che emerge da una sentenza destinata a fare scuola emessa dal Tribunale di Brescia riguardante il chiasso dei locali e il disturbo arrecato a chi vive in zona. Il giudice ha dato ragione a una coppia che aveva fatto causa al comune lombardo condannando l’ente pubblico a risarcirli con circa 37.800 euro per danno biologico e patrimoniale per rumore antropico. A raccontarlo oggi è il Quotidiano Nazionale in un articolo a firma di Federica Pacella.

BRESCIA, COMUNE CONDANNATO A RISARCIRE PER IL RUMORE DELLA MOVIDA

Della movida bresciana si era molto parlato già nel 2012. Il quartiere del Carmine, dopo la riqualificazione, è diventato un centro del divertimento per i giovani Ma nello stesso tempo sono sorti problemi per i residenti. Alcuni hanno deciso di affrontare una battaglia anche a colpi di carte bollate. La vicenda è andata avanti tra ordinanze del Comune, che ha limitato gli orari di apertura dei locali e intensificato i controlli della Polizia locale, e lamentele dei cittadini, disposti anche a lanciare secchiate d’acqua ai giovani che amano fare confusione per tutta la notte. La sentenza odierna stabilisce che spetta al Comune far abbassare i decibel ed indica anche le misure che l’ente dovrebbe adottare per evitare la confusione nella zona: secondo il giudice la Polizia locale dopo la chiusura dei locali dovrebbe allontanare chi non vuole andarsene spontaneamente. Viene poi evidenziato un nesso di casualità tra condotta omissiva del Comune e il danno dei residenti. I rumori della movida avrebbero causato, a causa della perdita del riposo, uno stato d’ansia. I 37.800 euro di risarcimento richiesto comprendono anche le spese legali.

Il Comune intanto ha subito annunciato ricorso perché considera il verdetto eccessivo e non attuabile. L’assessore alla rigenerazione urbana ha spiegato: «Si tratta di una causa del 2014 e si basa su rilevazioni del 2012. In questi anni sono cambiate molte cose». Al di là dell’esito finale, il parere del giudice evidenzia la responsabilità dei comuni in quanto enti proprietari delle strade dalle quali talvolta provengono schiamazzi. È anche loro compito far cessare comportamenti che possono disturbare.

(Foto da archivio Ansa)

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