Inchiesta petrolio, il sindaco e le assunzioni: «Mi devi prendere questo…»

01/04/2016 di Redazione

C’è anche un sindaco, un ex sindaco, coinvolto nelle indagini sullo smaltimento di rifiuti petroliferi in Basilicata. Si tratta dell’ex primo cittadino di Corleto, comune di circa 2.500 anime in provincia di Potenza dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Angri. Rosaria Vicino si trova ora agli arresti domiciliari perché ritenuta responsabile insieme ad altri (sono 6 gli arrestati) di «attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti». Antonello Caporale sul Fatto Quotidiano racconta oggi che nel piccolo centro la Total investe un miliardo di euro per estrarre 50 barili di petrolio al giorno e che al sindaco oggi arrestato era interessato a favori e assunzioni:

Nelle prime pagine, delle ottocentoventiquattro su cui si fonda l’accusa che l’ha portata ai domiciliari, c’è lei con l’ascia di guerra che mostra a tutti: lei è titolare della potestà di concedere o negare le autorizzazioni a costruire, di favorire gli appalti e anche i subappalti. Lei, donna morigerata del Sud, a capo del municipio di un paesino che conta 2.500 abitanti e che solo negli ultimi dieci anni ha perso il 17 per cento dei residenti, sente su di sé la forza magnetica di Star Trek. È lei, la signora delle clientele, che impartisce ordini. Alla manager Laura Mannheimer di Tecnimont: “Signora, guardate che a me ora dispiace, siamo donne, però capiamoci: non uscirà una carta da qui, dagli uffici tecnici finché voi…”.

E ancora:

“Vedi come cazzo devi fare, ma me li devi prendere”, intima al titolare della Security Department. “Il problema sai qual è? Che qua si deve votare”. Quando s’accorge che un imprenditore ha assunto due operai residenti in Sant’Arcangelo e Roccanova, comuni limitrofi, i suoi occhi si fanno di sangue. “Sant’Arcangelo? La devi finire”. Infine una preghiera, un consulto, un piccolo segno di cristiana fratellanza con don Paolo, il parroco del paese. Ci sono le elezioni regionali, “e mi devo occupare di Gallicchio, Guardia, Gorgoglione, il mio territorio”. È il suo tenimento e deve dar prova al governatore del tempo (De Filippo) di fedeltà e capacità operativa. “Ma poi i soldi a quel comune”, chiede don Paolo…

(Foto di copertina da archivio Ansa)

Share this article