Quello che voleva entrare in metro con il fucile

Sono stati i militari in servizio alla Metro A di Roma a fermare l’uomo di nazionalità ucraina che si aggirava nei tunnel della metropolitana romana con un fucile ad aria compressa: attimi di paura nel trasporto pubblico romano, un ventiquattrenne ha fatto scattare l’allarme cittadino. Era completamente ubriaco e teneva addosso un arma ad aria compressa “scarica e piegata in due” , con nelle tasche una cartuccia da caccia “calibro 12”. Per un momento, infatti, nella metropolitana di Roma si sono rivissute gli attimi di quel 25 gennaio, quando la Stazione Termini è stata evacuata per il pizzaiolo di Anagni che girava con un fucile giocattolo.

ROMA, FERMATO UOMO IN METRO COL FUCILE

Il Messaggero nella Cronaca di Roma racconta gli attimi di paura nella metro.

«Guarda quello, non cammina un po’ strano?». È stata una pattuglia dell’Esercito in servizio ieri mattina alla fermata “Flaminio” della Metro A a far scattare l’allarme innescando attimi di paura e di panico. Un ucraino di ventiquattro anni è stato fermato ai tornelli mentre tentava di scendere verso la pensilina e la sensazione dei soldati non era sbagliata: l’uomo, completamente ubriaco, teneva nascosto tra la maglietta e i pantaloni un fucile ad aria compressa scarico e piegato in due. Nelle tasche aveva anche una cartuccia da caccia calibro 12 per un’altra arma. Pochi si sono accorti di quello che stava accadendo. Ma quei pochi hanno subito ripensato con timore all’episodio del 25 gennaio, quando la Stazione Termini è stata parzialmente evacuata per un pizzaiolo di Anagni che portava in giro un fucile giocattolo acquistato per il figlio facendo pensare a un possibile terrorista.

 

La dinamica è stata più di degrado umano che di vero pericolo e allarme terrorismo.

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Erano circa le otto e quaranta. I soldati, bloccato lo straniero in pochi secondi, hanno subito avvertito la polizia. La gente, ovviamente, guardava a bocca aperta.È intervenuta una pattuglia del commissariato Trastevere. L’uomo è stato portato al commissariato Villa Glori dove i poliziotti hanno cercato di capirne di più. Ma l’ucraino, uno sbandato con precedenti per droga, non ha detto granché. Ha ammesso che il fucile è suo così come la cartuccia.

 

L’uomo risiede a Viterbo ed è stato fermato per porto abusivo di arma e procurato allarme.

Ai tornelli della fermata “Flaminio” c’erano altri passeggeri e quando l’uomo è stato bloccato si è creato trambusto. I soldati, hanno detto i testimoni, hanno agito con calma. «Ma comunque – aggiunge uno di loro – fa impressione vedere una persona fermata nella metro con un fucile. Alcune persone si sono allontanate di corsa. Lo straniero sembrava più intontito che altro e non ha resistito. Si è risolto tutto in pochi secondi ». Niente a che vedere insomma con quello che accadde a Termini, quando ci fu il fuggi-fuggi per paura di un attentato.

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