Roma, incendio all’ospedale San Camillo: un morto

Non si spiega la dinamica dell’incendio all’ospedale San Camillo di Roma: il fuoco è divampato “da sotto un letto”, dicono i testimoni, nel reparto di Medicina, al secondo piano del padiglione Maroncelli: i vigili del fuoco hanno così scelto di evacuare due piani della palazzina, spostando settanta pazienti in altre stanze del complesso. Per i pompieri le cause dell’incendio, ad oggi, rimangono ancora “imprecisate”: è morto però nella dinamica un 65enne di origine Moldava.

ROMA, INCENDIO AL SAN CAMILLO: UN MORTO

Il Messaggero nella Cronaca di Roma racconta.

Ciò che risulta inspiegabile è il fatto che, all’improvviso, le fiamme si siano alzate da sotto il letto: erano molto intense, tanto che hanno fuso gli infissi di alluminio. I vetri sono scoppiati, il controsoffitto ha ceduto. Il reparto era stato rinnovato e quindi era a norma e l’apparecchio dell’ossigeno era spento. Il reparto, inoltre, era chiuso dall’interno come è prassi di notte. I vigili del fuoco, domenica mattina, ancora parlavano di ‘ cause imprecisate’ che hanno dato origine all’incendio.  La vittima, Gheorge Andoni di origine moldava, residente a Ostia, era in ospedale a causa dell’amputazione di un piede. Era stato precedentemente ricoverato in Rianimazione e da lì spostato a Medicina. Secondo alcune testimonianze risulta avesse anche gravi problemi mentali. Piu’ volte aveva tentato di scavalcare le sbarre del letto per scendere senza il consenso dei sanitari.

 

 

Il moldavo aveva ricevuto una visita della famiglia con la quale c’erano stati dei diverbi; la Pasqua ortodossa, poi, si celebra quest’anno proprio la domenica primo maggio ed è tradizione accendere dei lumini.

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Si sta cercando di capire se il fuoco sia divampato, in qualche modo, per questo motivo, facilitato dal “lattice del materasso” che potrebbe avere propagato in qualche modo le fiamme dell’incendio.

Il moldavo era nella stanza con un altro paziente che non risulta avere subito conseguenze perché è riuscito a scappare in tempo. «Ho visto le fiamme sotto al suo letto» ha raccontato il compagno di stanza della vittima che ha dato l’allarme. Un’infermiera e le guardie giurate sono accorse, ma non sono riusciti a salvare il paziente, portando in salvo però altre 18 persone.

 

 

La squadra antincendio dell’ospedale sarebbe riuscita ad entrare in azione in tempi brevissimi, ma senza riuscire ad evitare la tragedia. Il direttore generale del San Camillo, Antonio d’Urso, è arrivato sul luogo dell’incendio subito dopo l’evento.

Impossibile capire in questo momento cosa abbia causato l’incendio. Sappiamo solo che c’era un altro paziente presente nella stanza: è incolume, è ancora degente in ospedale. I sistemi di segnalazioni dell’incendio hanno funzionato e anche il personale è stato rapido nel gestire l’emergenza. Tutti i pazienti stanno bene e la situazione è sotto controllo. Squadre tecniche, infermieri, direzione sanitaria sono all’opera. I malati di quel reparto sono stati accolti in altri reparti

 

 

Ha parlato anche il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Un dolore vero, un episodio terribile che solo il pronto intervento degli operatori dell’ospedale -che ringrazio – e dei sistemi antincendio e di sicurezza della struttura hanno impedito potesse avere conseguenze ancora più gravi. Ho subito istituito una Commissione che, in supporto all’attento lavoro già in atto da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, ci permetterà in giorni pochi di conoscere e di rendere pubbliche le cause che hanno portato a questo grave incidente

 

 

Copertina: AnsaFoto

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