Roma, attiviste M5S fanno ricorso contro l’assessora Gatta: «La selezione è fasulla»

11/08/2017 di Redazione

Ancora una tegola per l’amministrazione M5S di Virginia Raggi. Due attiviste del partito di Beppe Grillo, Francesca Benevento e Luisa Petruzzi, architette, rispettivamente elette nei municipi XII e XV, accusano l’assessora ai Lavori Pubblici Margherita Gatta di aver presentato un curriculum con informazioni inesatte e di non avere i requisiti per far parte della giunta.

M5S ROMA, ATTIVISTE CONTRO L’ASSESSORA MARGHERITA GATTA

Come ha raccontat Lorenzo D’Albergo su Repubblica, le due grilline, che si dicono pronte a ricorrere al Tar per far luce sulla nomina della Gatta, hanno deciso di fare richiesta di accesso agli atti chiedendo copia del curriculum dell’assessora, in cui viene dichiarato un incarico di dirigente presso Inarcassa poi smentito dallo stesso datore di lavoro. La Cassa nazionale degli ingegneri e degli architetti ha fatto sapere che in realtà Gatta è inquadrata solo come impiegata amministrativa, attualmente in aspettativa.

 

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Ma Benevento e Petruzzi puntano il dito contro l’intera selezione dell’assessore, definendola «fasulla». «Quel curriculum vitae era pieno di pasticciature e ora è sparito dal sito del Comune», ha attaccato Benevento. E ancora: «Gatta ha partecipato alla call o è stata scelta fuori selezione? Aveva i requisiti? Prima di essere nominata assessora le hanno dati un posto di collaboratrice in Campidoglio, forse proprio per favorirla». Sospetti alimentati anche nei messaggi su Facebook: «Consiglieri comunali ed assessora che senso ha dichiarare il falso nei curricula? La verità viene sempre a galla».

Le due attiviste M5S si sentono penalizzate. Perché anche loro si erano messe in corsa per il posto da assessore. «Siamo state eliminate – dicono – con la scusa che un’eletta non può diventare assessore. Una regola inventata per l’occasione, ad personam. A Torino la sindaca Chiara Appendino ha nominato un consigliere comunale nella sua squadra. Noi siamo vere grilline e professioniste con un codice deontologico. Non facciamo politica per lo stipendio. Ci cacceranno? Vogliamo la verità». Margherita Gatta aveva fatto parte anche del tavolo lavori pubblici del M5S, ed era stata poi espulsa per le sue visioni complottistiche e dissidi con gli altri componenti del board. Poi la call per la scelta dell’assessore. Una «finzione», ripetono le grilline.

(Foto: ANSA / UFFICIO STAMPA CAMPIDOGLIO)

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