Cosa c’entra Roberto Fiore con la strage di Bologna

Dettagli inquietanti che riemergono dal passato. Quello oscuro, quello nero. Il settimanale L’Espresso ha proposto un ritratto del leader di Forza Nuova Roberto Fiore. Il movimento che nei giorni scorsi aveva fatto un blitz in via Cristoforo Colombo, davanti alla sede di Repubblica e dell’Espresso, appunto, ha un numero uno sul quale si annidano dubbi e sospetti legati alla stagione più difficile della storia dello Stato italiano.

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ROBERTO FIORE STRAGE BOLOGNA, I PRESUNTI LEGAMI EMERSI NELL’INCHIESTA DE L’ESPRESSO

In modo particolare, l’Espresso fa venire a galla un presunto legame di Roberto Fiore con i terroristi che furono accusati di essere gli esecutori materiali della strage di Bologna. Quella del 2 agosto 1980, quella in cui morirono 85 persone innocenti. Quella che, da sempre, è considerata una delle pagine più terribili del dopoguerra.

Secondo Paolo Biondani, Giovanni Tizian e Stefano Vergine che firmano l’inchiesta, potrebbe esserci una sorta di collegamento tra la strage e la fuga di Fiore in Inghilterra. L’attuale leader di Forza Nuova, esponente del movimento nero Terza Posizione, scappò a Londra proprio nel 1980, qualche mese prima della bomba esplosa alla stazione di Bologna. Per quella strage furono individuati come responsabili Valerio ‘Giusva’ Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.

Questi ultimi, per cercare di sottrarsi alla condanna, inventarono un falso alibi incentrato proprio su Roberto Fiore e su Gabriele Adinolfi che, in futuro, avrebbe ispirato l’altro movimento neo fascista italiano più famoso, CasaPound. La fuga di Roberto Fiore a Londra fu messa in relazione con la strage di Bologna perché – lo dice una sentenza della Cassazione – non voleva fare la stessa fine di Francesco Mangiameli, un altro militante di Terza Posizione, ucciso dagli stessi Fioravanti e Mambro. Mangiameli aveva rivelato alcuni dettagli relativi alla strage di Bologna a Amos Spiazzi, un ex colonnello dei servizi segreti.

ROBERTO FIORE STRAGE BOLOGNA, LA PRESUNTA COLLABORAZIONE CON L’MI6

Ma, da allora, Roberto Fiore non pronunciò mai una singola parola sull’episodio. Né sul fatto di aver collaborato con gli 007 inglesi dell’MI6. Il leader di Forza Nuova lo ha sempre negato, ma su questo suo presunto legale esistere un rapporto firmato nel 1991 dalla prima commissione d’inchiesta del parlamento europeo su razzismo e xenofobia. E che è stato confermato anche dai due importanti esponenti di Alleanza nazionale, Enzo Fragalà e Alfredo Mantica.

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