Riforma del Senato, approvato l’articolo 6 del Ddl Boschi

05/10/2015 di Maghdi Abo Abia

Riforma del Senato

21.25 – Mercoledì 7 ottobre alle ore 14 a palazzo Giustiniani si terrà la riunione del gruppo dei senatori azzurri. La convocazione, a quanto si apprende, è arrivata via sms a tutti i senatori. Potrebbe partecipare anche Silvio Berlusconi.

21.23 – L’articolo 6 della riforma del Senato prevede che

Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. I regolamenti delle Camere garantiscono i diritti delle minoranze parlamentari. Il regolamento della Camera dei deputati disciplina lo statuto delle opposizioni. Le sedute sono pubbliche , tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta. Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non e’ presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. I membri del Governo hanno diritto, e se richiesti l’obbligo di assistere alle sedute delle Camere. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono. I membri del Parlamento hanno il dovere di partecipare alle sedute dell’Assemblea e ai lavori delle Commissioni

21.21 – Al Senato si chiude la seduta sulla riforma costituzionale. Domani riprende alle 9,30 con l’articolo 7. Le votazioni andranno avanti fino alle 13 per consentire al Movimento cinque stelle di tenere una riunione congiunta con i deputati. 

20.59 –  Il Senato ha approvato l’articolo 6 del ddl riforme istituzionali, relativo allo Statuto delle opposizioni, con 163 voti favorevoli, 85 contrari e tre astenuti.

20.41 – Il Movimento 5 Stelle ha chiesto di potersi riunire domani mattina fino alle 13. Gianluca Castaldi, capogruppo del Movimento, si scaglia contro Grasso: «abbiamo la necessità di riunirci, anche con i deputati, domattina dalle 11 alle 13, anche perché oggi lei ci ha somministrato il primo cucchiaino di olio di ricino»

20.32 – Pietro Grasso all’attacco del Senatore del Movimento 5 Stelle Santangelo che ripetutamente aveva interrotto le votazioni per un richiamo al regolamento e quindi accusato di fare troppo ostruzionismo: «Non si possono reiterare interventi con intenti ostruzionistici, con un richiamo al regolamento sempre dello stesso tema, della stessa questione, questo non sarà più consentito, è una condotta censurabile e scorretta sia nei confronti della presidenza che dell’assemblea»

20.23 – L’Aula del Senato ha bocciato a scrutinio segreto un emendamento di Roberto Calderoli sulle minoranze linguistiche all’articolo 6 del ddl Boschi sulle riforme. 160 no, 102 si e 2 astenuti.

Sono riprese in aula a Palazzo Madama le votazioni relative all’approvazione della riforma del Senato. La seduta si è aperta con molto ritardo rispetto al previsto, alle 17 anziché alle 15, a causa dell’impegno del Consiglio di Presidenza che ha sospeso Lucio Barani e Vincenzo d’Anna per cinque giorni per aver compiuto gesti osceni nella seduta di venerdì scorso. L’Aula ha già respinto due emendamenti soppressivi dell’articolo 6 del ddl Boschi, che introduce nella Costituzione il regolamento delle opposizioni: i no sono stati 165, i sì 96, un astenuto. Grasso ha ammesso inoltre il voto segreto sull’emendamento Calderoli 6.910 relativo alle minoranze linguistiche.

Riforma Senato
ANSA/GIORGIO ONORATI

 

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Lo stesso Calderoli aveva provato a proporre una sorta di risposta al “Canguro”. Si tratta del “Gambero”, ovvero la trasformazione degli emendamenti in ordini del giorno o il loro ritiro per non porli in votazione, in modo da non farli decadere col voto. Pietro Grasso ha risposto citando il regolamento: «È il presidente che può acconsentire alla trasformazione in odg” oppure “al ritiro degli emendamenti». (Photocredit copertina ANSA/GIORGIO ONORATI)

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