Rifiuti Roma, la mappa delle zone più vergognose

Rifiuti Roma, ecco la mappa dei disagi: da Trastevere a Tor Sapienza la raccolta stenta, nelle zone della città i rifiuti si accumulano, cumuli di immondizia e differenziata che non funziona: il tutto nella più calda settimana della città, con temperature africane e immondizia che rimane a crogiolarsi nei cassonetti e nei cestini, quando non è direttamente nel mezzo della strada.

RIFIUTI ROMA, LA MAPPA DEI DISAGI

Il sindaco Ignazio Marino, contestato in questi giorni dai cittadini, promette soluzioni veloci al problema. La cittadinanza, in effetti, non sembra molto convinta. Ancora il Messaggero nella Cronaca di Roma racconta lo stato della città sotto la canicola: i principali disagi sono a Trastevere, dove da qualche settimana sarebbe dovuta partire la raccolta differenziata porta a porta.

Nel Rione “dall’altra parte del fiume” la raccolta porta a porta è scattata il 15 giugno; dopo poco più di un mese i residenti parlano di una «rivoluzione al contrario». In poche parole, il ripristino del decoro resta un miraggio e la differenziata ancora non funziona come dovrebbe. «L’odore stantio dei rifiuti che aleggia negli androni dei palazzi, tra i vicoli e le strade del Rione – spiega un residente – è insopportabile. Non bastavano il degrado della movida e gli schiamazzi a renderci la vita difficile».

Un giro nel rione dimostra la difficoltà della situazione.

Appena una settimana fa, l’unico cassonetto carico d’immondizia in piazza della Scala è stato dato alle fiamme. L’Ama, a cui gli abitanti si sono appellati, assicura invece la regolarità del nuovo servizio. Eppure, passeggiando il quadro appare diverso: recipienti che restano pieni, con le piazzole di raccolta a intermittenza e i bordi delle strade in cui quei sacchi celesti, neri e bianchi continuano indisturbati a sostare, soprattutto nel week-end. Da piazza San Giovanni della Malva, dove ai piedi della chiesa troneggiano ammassi di cartone, a via di San Dorotea, in cui i sacchi adagiati sui sampietrini contengono di tutto. E ancora via Garibaldi, vicolo di Mazzamurelli, piazza Giuditta Tavani Arquati: carte, bottiglie, rifiuti indifferenziati, ammassati agli angoli dei palazzi, di fronte ai portoni. «Gli operatori Ama non sempre riescono a garantire la presenza nelle piazzole – aggiunge Nascetti – capita così che anche chi alle 9 fa una corsa per andare a buttare l’immondizia non trova più nessuno». Colpa, però, anche dei cittadini maleducati «e dei bed&breakfast irregolari che smaltiscono dove capita».

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Ma le segnalazioni, va detto, arrivano da tutta la città indistintamente.

Cassonetti stracolmi e secchioni che attendono un lavaggio da chissà quanto tempo all’Appio Latino e all’Alberone; strade sporche e non spazzate in Prati; montagne di rifiuti anche in piazza Vincenzo Ceresi a Monteverde e sul Gianicolo; vecchie sedie e divani abbandonati a Torre Angela e Tor Sapienza; il presidente del Consorzio Axa ha chiesto ad Ama di liberare il comprensorio residenziale dalla morsa dei rifiuti gettati nei contenitori da chi abita nei quartieri limitrofi e non rispetta il porta a porta.

Sui mezzi dell’Ama saranno installati dei tracciatori Gps per monitorare il percorso della raccolta dei rifiuti: sarà più difficile per gli addetti, è l’intenzione del Comune, fermarsi per una pausa al bar più lunga del normale.

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