Rifiuti Roma, il “nuovo” piano segreto dell’Ama per salvare la città

L’emergenza rifiuti a Roma continua. Ogni due anni, in questo periodo, gli impianti di Roma collassano e l’Ama propone un “piano segreto” per risolvere la questione.

Era successo nel 2008 e l’Azienda Municipale Ambiente mise a punto un piano segreto, poi nel 2010, nel 2012, quando venne riproposto il “piano segreto” e, anche quest’anno, viene rispolverato il “piano segreto. “Che poi tanto segreto non è, se la storia ci insegna qualcosa infatti, possiamo prevedere facilmente che verranno chiusi alcuni impianti, verrà spinta la raccolta differenziata e i rifiuti verranno portati in altre regioni.

 

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CORSI E RICORSI – Prevedibilmente, quello che trapela dalle indiscrezioni riportate dal Messaggero, è proprio la possibilità di portare i rifiuti all’estero dopo i ritardi nel lancio della raccolta differenziata. Non poteva mancare la requisizione dei due Tmb (trattamento meccanico biologico, una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati ndr.) al “monopolista dei rifiutiManlio Cerroni. Il sequestro è conseguente all’applicazione di una norma voluta dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ed è applicabile in quanto Cerroni è sotto inchiesta. Tale provvedimento rispecchia la volontà del Sindaco di non dipendere più dal privato sfruttando al massimo i due impianti di Malagrotta e Rocca Cencia.

 

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La discarica di Malagrotta

 

PORTARE I RIFIUTI NEL RESTO DEL LAZIO – L’idea è quella di ampliare gli impianti di smaltimento a disposizione della Capitale. Nel 2013 un provvedimento speciale, a firma dell’allora commissario per l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile, consentì a Roma l’utilizzo dei Tmb di Viterbo e Frosinone. Questo oggi non è più possibile, con il risultato che quando gli impianti di Roma sono costretti a fermarsi, per la sostituzione di un pezzo o per un guasto, i camion della nettezza urbana non sanno dove portare i rifiuti. L’ipotesi di ripristinare il provvedimento Sottile viene scartato a priori dalla Regione perché gli impianti in questione sono già gravati dai rifiuti della provincia di Roma.

 

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L’imprenditore Manlio Cerroni

 

IL SUMMIT – Campidoglio, Ama e Regione sono seriamente preoccupati che “l’Italia non basti”. Questo perché anche gli impianti di Emilia Romagna e Lombardia presentano problemi ciclici. La paura nasce dal fatto che le altre regioni non siano in grado di smaltire tutti i rifiuti che la città produce e non riesce a gestire. L’Ama ha quindi spinto la Regione a velocizzare le procedure per poter trasferire l’immondizia anche all’estero. Potrebbe essere un’idea, ma servirebbe una nuova gara d’appalto.

IL GARANTE DEGLI SCIOPERI AL SINDACO –  Il Presidente dell’ Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse, ha informato il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, di aver scritto ai vertici di AMA Roma S.p.A., chiedendo diessere informato urgentemente sulla questione relativa al servizio di smaltimento dei rifiuti urbani nella Città di Roma. Questo il testo della lettera inviata al Presidente e Amministratore Delegato, Daniele Fortini: “”L’ ’Autorità riceve, da diversi mesi, numerose lamentele da parte dei cittadini utenti, che denunciano lo stato di crisi in cui versa il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani nella Città di Roma (soprattutto con riferimento ad alcuni quartieri della Capitale). Alla luce delle competenze istituzionali che ci derivano espressamente dalla legge n. 146 del 1990, e successive modificazioni, La invito, pertanto, a fornire, con cortese urgenza, adeguate informazioni in ordine ad eventuali situazioni conflittuali, che si manifestano all’interno dell’Azienda, dalle quali possa scaturire, in qualche modo, il danno all’utenza, in un settore, peraltro, particolarmente delicato, in quanto riconducibile alla salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone””.

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