Tutti i disastri del referendum in Lombardia

23/10/2017 di Redazione

Il referendum in Lombardia ha avuto aspetti disastrosi. Il giudizio politico su affluenza  e risultato non c’entra con questa valutazione: lì le opinioni divergono, tra chi come il presidente Maroni lo ritiene un successo e chi invece come il PD lombardo parla apertamente di sconfitta visto un dato di partecipazione inferiore al 40%. Dal punto di vista organizzato però si può tranquillamente parlare di fallimento per il referendum in Lombardia. Alle ore 8,30 di lunedì 23 ottobre, ovvero dieci ore dopo la chiusura dei seggi, non ci sono ancora dati ufficiali né sull’affluenza né sullo scrutinio. Un ritardo incredibile, indegno di un Paese civile, che fa sembrare la Lombardia, la regione più ricca d’Italia  e uno dei motori economici dell’Europa, una Nazione sottosviluppata.

TUTTI I PROBLEMI DEL VOTO ELETTRONICO NEL REFERENDUM LOMBARDIA

Il ritardo del dato definitivo segue una comunicazione sui risultati parziali dell’affluenza che è stata incredibile. Il pazzesco ritardo sembra sia stato causato dai problemi all voting machine, i tablet, che hanno impedito di completare lo scrutinio. In precedenza però i problemi sono stati altrettanto numerosi. Alle ore 12 e 30 il Veneto aveva comunicato il primo dato dell’affluenza, in Lombardia si è dovuto attendere le 17. Il sito referendum.regione.lombardia.it ha offerto dati in modo sconclusionato. Per un semplice errore di calcolo l’affluenza è stata pesantemente sottostimata alla prima comunicazione delle 12, oscillando dal 5 all’11% in pochi minuti. Numerosi comuni esponevano un non credibile zero alla voce votanti, indice di una mancata comunicazione del risultato dei partecipanti al voto.

REFERENDUM LOMBARDIA, GUIDA AI DISASTRI DEL VOTO ELETTRONICO

La regione Lombardia ha così scelto di oscurare il sito che offriva i risultati parziali, mostrandolo solo per un’oretta tra le 19 e 30 e le 20 e 30. Ai seggi sono stati segnalati diversi problemi ai tablet, che hanno rallentato le operazioni di voto. La procedura di scrutinio si è svolta senza grossi problemi, ma numerosi scrutatori sono stati bloccati dopo che avevano consegnato le chiavette coi risultati. La regola indicata da Regione Lombardia prevedeva che avrebbero potuto lasciare i seggi solo dopo il termine dello scrutinio. Visto che questo non è ancora terminato gli scrutatori hanno abbandonato lo stesso i seggi. Ennesima testimonianza di una disastrosa prima volta del voto elettronico.

Share this article