Rc Auto: nel ddl concorrenza i maxi-sconti per gli automobilisti del Sud

«Dopo cinque anni senza incidenti e con la scatola nera installata, paghi la migliore tariffa media d’Italia. In altre parole, se oggi paghi 1.200, 1.300 o 1.400 euro, pagherai 600, 500 o 400». Leonardo Impegno, deputato del Pd, descrive così il vantaggio di cui molti automobilisti del Sud (ma non solo loro) potranno ususfruire a partire dal prossimo anno: la forte riduzione di quei maxi-premi che da anni, complici frodi e speculazioni, sono costretti a versare per assicurare la propria vettura. La questione si trascina da diversi anni, e – in verità – una piena certezza che si giunga ad una svolta non c’è nemmeno oggi.  Ma stavolta – va sottolineato – sembrano più concrete che in passato le possibilità di un vero riequilibrio delle tariffe delle diverse regioni del Paese. Ma procediamo con ordine.

 

Rc Auto e maxi-sconti, Impegno (Pd): «A crederci devono essere soprattutto le compagnie. Si assicureranno più automobilisti» (VIDEO)

 

RC AUTO E MAXI-SCONTI, L’EMENDAMENTO AL DDL CONCORRENZA

Impegno è il principale promotore di un emendamento al ddl concorrenza, già approvato in Commissione a Montecitorio, che dovrebbe essere presto confermato in Aula (dove il disegno di legge approda questa settimana). L’emendamento, all’articolo 6 del ddl, stabilisce che l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, «provvede alla verifica trimestrale sui dati relativi ai sinistri che le imprese di assicurazione sono tenute ad inserire nella banca dati dei sinistri». In un secondo comma invece viene stabilito che, per i residenti nelle regioni con costo medio del premio superiore alla media nazionale (che non abbiano effettuato sinistri per un periodo pari ad almeno 5 anni e che abbiano installato una scatola nera) venga applicata dall’Ivass:

«una percentuale di sconto minima tale da commisurare la tariffa loro applicata a quella media applicabile a un assicurato, con le medesime caratteristiche aoggettive e collocato nella medesima classe di merito, residente in regioni con un costo medio del premio inferiore alla media nazionale, riferito allo stesso periodo».

Cosa significa tutto ciò? Come ha spiegato Impegno due giorni fa (in un incontro alla Festa dell’Unità oganizzata dai Giovani Democratici di Napoli) insieme ad altri promotori (come il presidente di Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo e il segretario dell’associazione radicale ‘Per la Grande Napoli Giuseppe D’Alterio) le norme introducono un meccanismo di tariffazione nazionale tale da eliminare quella sorta di discriminazione tra automobilisti virtuosi di una provincia e dell’altra, che si ritrovano a pagare premi assicurativi di importo nettamente diverso. «C’è una discriminazione territoriale ed economica», ha affermato più volte Stornaiuolo. «Solo nelle nostre aree paghiamo tre volte più della media».

 

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RC AUTO E MAXI-SCONTI, I DATI FRODI E SINISTRI

Non sarà mica colpa delle frodi alle compagnie? Nemmeno per scherzo, secondo Impegno e Alterio. Il deputato parla di due pregiudizi: quello dell’automobilista meridionale «imbroglione» e quello dell’elevato numero di sinistri. Sulla prima questione sottolinea che dati reali, certi, sulle frodi non esistono. «In audizione in Commissione – ha raccontato Impegno – un delegato del presidente dell’Ivass non è stato in grado di fornire il numero delle frodi. Come si fa a dire che l’assicurazione così alta è determinata dalle frodi se non si conosce il loro numero?». «Per come è congeniato il sistema – ha proseguito – le compagnie assicurative non hanno alcun interesse a scovare i furbi». Sul secondo punto, invece, il deputato ha posto una domanda: «Come mai il numero dei sinistri è calato del 33,6% ma i premi sono calati del 5%?»

Alterio preferisce citare un’indagine sull’Rc Auto condotta nel 2014 dall’Autorità Garante della Concorrenza. «È stato preso in esame il periodo 2006 e il 2011 – ha spiegato il segretario dell’associazione Per la Grande Napoli – ed è emerso un aumento del 30% annuo del costo del premio, con disparità forti tra province». Soprattutto tra le capitali del Nord e del Sud. «Milano e Napoli – ha continuato Alterio – rientravano nello stesso range per costo medio dei sinistri e stessa frequenza dei sinistri. Dunque, gli automoblisti avrebbero dovuto pagare lo stesso premio, ma i napoletani pagano il triplo». «Le truffe esistono – ha aggiunto – ma secondo i dati dell’Autority quelle accertate rappresentano il 2,5% dei sinistri». Insomma, troppo poco per giustificare le cifre elevate chieste agli automobilisti. Un’indagine dell’Ivass pubblicata nel novembre 2013 stimava premi assicurativi medi pari a 1.214 euro a Napoli e 1.164 in Campania, contro la media nazionale di 702.

RC AUTO E MAXI-SCONTI, LE COPERTURE DELLE COMPAGNIE

Secondo i promotori non si creerebbe nemmno un problema di coperture. Le minore entrate sarebbero compensate dal maggior numero di assicurati. Impegno parla della possibilità «efficientare il sistema»: «Credo – dice – che sia interesse delle compagnie questo emendamento, perché più persone si assicureranno e più persone eviteranno la residenza di comodo». Alterio intato cita i dati dell’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. «In Italia – ripete – ci sono 4 milioni di veicoli sprovvisti di assicurazione, il 13% del totale. Il dato campano è ancor più ampio. È la conseguenza dell’attuale mercato».

RC AUTO E MAXI SCONTI, IL TIMORE DI UN FLOP

Altra questione è quella della applicabilità delle norme. L’emendamento potrebbe essere criticato dalle compagnie perché interviene sul modo in cui società private devono stabilire un prezzo in un libero mercato. Ma per Impegno anche questa obiezione non ha motivo di essere «Non abbiamo stabilito un prezzo, ma solo un criterio», ha spiegato. Dunque, i nodi maggiori per giungere al traguardo sarebbero quelli politici. Come dicevamo all’inizio, il rischio di un flop in Aula esiste, nonostante la proposta di Impegno (denominata ‘Tariffa Italia’) sia stata sostenuta da decine di deputati, di ogni schieramento, e votata all’unanimità in Commissione. Stornaiuolo è molto netto sul punto: parla di lobby delle assicurazioni e arriva ad ipotizzare una sorta di complotto. «Finché non viene approvata la legge sono sempre molto preoccupato di quello che succederà», ha detto alla Festa dell’Unità il presidente di Federconsumatori Campania. «Le banche, la lobby, Confindustria, un potere che vuole il Mezzogiorno sempre lontano dalla possibilità di recuperare i ritardi che ha – ha proseguito – si sta già impegnando, stanno facendo i pazzi su questa questione». «Domenica – ha detto ancora Stornaiuolo – è uscito un articolo sul Sole 24 Ore, giornale della Confindustria, con un attacco becero rispetto alla battaglia che stiamo conducendo, descrivendo un Mezzogiorno che solo nella loro mente esiste». Ma Impegno, che seguirà l’iter da vicino, dai banchi di Montecitorio, è più ottimista: «Tutte le forze politiche hanno dato il loro ok. È stato votato all’unanimità. Verrà votato alla Camera. Difficile che venga messo in discussione». Agli automobilisti, insomma, non resta che attendere.

(Foto di copertina: ANSA / MAURIZIO DEGL’INNOCENTI)

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