Raoul Bova, presunta evasione da 700mila euro: rischia un anno di carcere

06/07/2017 di Gianmichele Laino

Guai in vista per Raoul Bova. Il pubblico ministero di Roma che ha seguito l’indagine per una presunta evasione fiscale da 700mila euro ha chiesto un anno di carcere per il popolare attore. L’accusa è quella di «dichiarazione fraudolenta mediante artifici». Secondo l’accusa, infatti Raoul Bova avrebbe trasferito alcuni costi alla società che gestisce la sua immagine, la Sammarco srl, attraverso espedienti fittizi.

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LE ACCUSE A RAOUL BOVA

Insieme all’attore, che era stato rinviato a giudizio nel giugno del 2015, risultano imputati anche la sorella Daniela (per lei, le richieste del pm sono di un anno e quattro mesi di carcere) e la ex moglie Chiara Giordano (chiesto un anno di carcere). I fatti contestati risalgono agli anni compresi tra il 2005 e il 2011: si tratterebbe di simulazioni di cessione dei diritti di alcuni suoi film, fino al diritto (non maturato, in realtà) a ottenere sgravi fiscali.

Nel corso delle indagini, il pm aveva chiesto anche il sequestro di alcun beni dell’attore (per un valore di circa un milione e mezzo di euro), provvedimento poi annullato dalla Cassazione, che aveva chiesto al tribunale del riesame di riaprire le indagini.

Ora, spetterà all’attore difendersi. Il suo legale Giulia Bongiorno, nel frattempo, ha fatto sapere che le accuse non starebbero in piedi: «Le accuse mosse a Raoul Bova – ha detto l’avvocato – sono già state bocciate ben due volte da decisioni della Commissione Tributaria: un verdetto ha escluso che il contratto stipulato tra Bova a la Sanmarco fosse fasullo, l’altro ha rilevato la correttezza delle fatture. Siamo certi che il giudice penale smentirà per la terza volta queste accuse».

(FOTO: Maria Consiglia Izzo/Pacific Press via ZUMA Wire)

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