Rai3, scoppia la bufera contro il Pd. Grillo attacca: «Come Goebbels»

30/09/2015 di Redazione

Bufera sul Pd dopo le critiche espresse a Rai3 dal senatore Michele Anzaldi, membro della commissione di Vigilanza Rai. In un’intervista al Corriere della Sera l’ex portavoce di Rutelli sulla linea della terza rete, ritenuta ostile al governo, ieri ha dichiarato: «Non hanno seguito la linea del Partito Democratico: non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, il quale è diventato poi anche premier». Parole che hanno gettato benzina sul fuoco del dibattito sulla presunta parzialità di Rai3 e sull’influenza della politica sul servizio televisivo pubblico (il Pd si era già lamentato per la presenza di due leader 5 Stelle nelle prime due puntate di Ballarò).

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PD CONTRO RAI3, BUFERA SUL PD –

Beppe Grillo dal suo blog ha addirittura ribattezzato il senatore Pd «Michele Goebbels Anzaldi». Riporta Giovanna Cavalli sul Corriere della Sera:

Dopo averlo paragonato al gerarca nazista in un post intitolato M5S Raus , Grillo riassume quelle che secondo lui sono le chiare regole di «Goebbels-Anzaldi»: «Vietato criticare il governo, vietato intervistare portavoce del M5S, il Pd ha sempre ragione, chi sgarra paga (Vianello è avvisato per la seconda volta). Sieg Heil Pd». I suoi parlamentari si contentano di denunciare la «bulimia lottizzatrice priva di pudore del Pd».
La maggioranza renziana soccorre l’assediato. «Paragonare Michele Anzaldi a Goebbels è inaccettabile, un’azione misera di una forza politica abituata a denigrare», si indigna Lorenza Bonaccorsi della segreteria del partito. «Il M5S che accusa il nostro collega di censura verso Raitre è lo stesso che lanciò la caccia al giornalista ostile?», si interroga su Twitter il senatore Andrea Marcucci. Sostiene che i grillini facciano polemiche tanto per fare il senatore Vinicio Peluffo: «L’unico scopo è la conservazione dei monologhi in prima serata conquistati in Rai». L’onorevole Edoardo Fanucci protesta: «Grillo si vergogni, offende le vittime dell’Olocausto».

Intanto Anzaldi non fa alcun passo indietro:

«Pentito io? E perché dovrei, ho solo detto quello che pensavo e lo ribadisco con i dati sotto mano dell’Osservatorio di Pavia. A RaiTre viene violato il pluralismo che nel servizio pubblico non è discrezionale». Non ce l’ha con le ospitate dei Cinquestelle. «Ma no, quella era una cosa uscita una settimana fa in Vigilanza. La realtà è che a RaiTre chi fa il pieno è la minoranza Pd. Sa chi è il più presente, dopo Renzi? Roberto Speranza». Le accuse di Grillo non gli hanno fatto piacere, ovvio: «Io come Goebbels? Di peggio non mi potevano dire, a me che sono il più a sinistra di tutti. Grillo mi attacca, invece dovrebbe farmi un monumento».

Nelle contestate dichiarazioni rilasciate a Fabrizio Roncone per il Corriere della Sera il senatore Pd aveva attaccato soprattutto il direttore di rete Andrea Vianello:

Sembra che voi del Pd abbiate un problema con Rai3, che è sempre stata la vostra rete di riferimento: è così?

«C’è un problema con Rai3 e con il Tg3, sì. Ed è un problema grande, ufficiale. Purtroppo non hanno seguito il percorso del Partito democratico: non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, il quale poi è diventato anche premier. Niente, non se ne sono proprio accorti! E così il Pd viene regolarmente maltrattato e l’attività del governo criticata come nemmeno ai tempi di Berlusconi».

Sta dicendo cose gravi, onorevole.

«Sto dicendo la verità. Del resto, guardi: è Vianello che ha qualche difficoltà a percepire la realtà dei fatti, ascolti e trasmissioni fallimentari comprese, non noi. Quando abbiamo chiamato in commissione il direttore di Rai1 Giancarlo Leone dopo la vicenda dei Casamonica, quello s’è presentato pacato, dispiaciuto, collaborativo… Mentre Vianello arriva e…».

(Foto di copertina: ANSA /A NGELO CARCONI)

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