Virginia Raggi e la nomina di Renato Marra che scatena il caos dentro M5S

14/11/2016 di Redazione

Raffaele Marra rimane ancora lì. Come capo del personale. Non viene toccato dalla rotazione dei dirigenti in Campidoglio e c’è di più: suo fratello, Renato Marra, trasloca dalla Polizia locale a capo del settore turismo del Comune. Così il fedelissimo della sindaca Virginia Raggi ha fatto perdere le staffe ai consiglieri grillini, gli ultimi a scoprire della promozione tutta familiare.

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NOMINA RENATO MARRA: I 5 STELLE SOSPETTANO L’ABUSO D’UFFICIO

Riporta Lorenzo D’albergo su Repubblica Roma:

Si sono imposti di digerire pure l’aumento di stipendio di Marra junior. Ma l’ultima scoperta ha acuito di nuovo un mal di pancia mai davvero placato: “Raffaele Marra non poteva disporre il trasferimento di suo fratello Renato”.
La procedura d’interpello, contestata dagli stessi vertici degli uffici comunali e a rischio contenzioso, potrebbe infatti finire per ritorcersi contro il suo ideatore. Perché sistemare un familiare, almeno nell’ambito del pubblico impiego, è vietato. L’articolo 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, in vigore dal 2013, non sembra lasciare troppi margini interpretativi: “Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado”.Letto il regolamento e ripresi in mano gli ultimi atti della prima cittadina, gli ortodossi del M5S non hanno potuto far altro che trasecolare. La firma di Raffaele Marra è in bella mostra sull’ordinanza numero 95 della sindaca. Quella di Virginia Raggi appare alla fine del documento. Sommate, danno il via alla rotazione dei dirigenti comunali. E a quella di Renato Marra. Se la sindaca non corre alcun rischio, è la posizione del suo fedelissimo a traballare: parte dei consiglieri ha iniziato a farsi delle domande sull’iter, fino a ravvisare un potenziale abuso d’ufficio.

Il caso non va giù nemmeno all’ortodossa Roberta Lombardi che, sul Messaggero, ha definito questa «una nomina arrogante e inopportuna». La deputata ha parlato chiaramente di «un virus che sta infettando il M5S».

(in copertina foto ANSA/ANGELO CARCONI)

 

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