Il ragazzino di 15 anni morto di torture a due passi dalla sua nuova vita

26/08/2015 di Redazione

Una storia terribile con un finale drammatico quella che arriva dalle storie dei profughi sbarcati lunedì ad Augusta, e che riporta il Corriere della Sera

TORTURE E PERCOSSE

Proprio loro si sono fatti memoria per portare di questo ragazzo almeno il ricordo, nella nuova terra per cui aveva tanto combattuto

Tre settimane di lavori forzati, violente e ripetute percosse, quasi senza acqua né cibo, per conquistarsi il diritto di salire sul barcone. Così è morto un ragazzo somalo di 15 anni, che era stato soccorso da una nave di Medici senza Frontiere insieme ad altri 300 profughi, quelli arrivati lunedì ad Augusta.

Il ragazzo aveva lavorato al limite delle sue forze per pagarsi il biglietto verso la libertà, ma il destino per lui aveva in serbo la più atroce delle beffe

Poco prima di entrare in porto, il minore si è sentito male, ha avuto un arresto cardiaco ed è deceduto a bordo della Dignity , la nave di Msf che l’aveva tratto in salvo. I compagni di viaggio del giovane, che viaggiava da solo, hanno raccontato che il ragazzo in Libia, prima di salire sul barcone, era stato più volte picchiato violentemente, aveva lavorato senza cibo, ed era in condizioni critiche.

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