Raffaele Cantone: “Legge Severino, bisogna correggerla”

Raffaele Cantone: “La Legge Severino va corretta”, dice il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione nella sua relazione annuale in Parlamento: “Ci sono evidenti criticità nell’applicazione della legge” che “non possono non richiedere interventi legislativi”. Il Parlamento, insomma, deve prendere velocemente provvedimenti: “Bisogna consentire una reale ed efficace utilità” delle normative anticorruzione.

RAFFAELE CANTONE: “LEGGE SEVERINO, BISOGNA CORREGGERLA”

Parla Raffaele Cantone a Montecitorio, nell’ambito della relazione annuale sull’operato dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

In materia di trasparenza, sarebbe, ad esempio, opportuna una semplificazione degli obblighi – suggerisce Cantone – una migliore regolamentazione dell’accesso civico, una previsione di accesso generalizzato anche per attività per le quali non vi è obbligo di pubblicazione, un bilanciamento con le esigenze di tutela della riservatezza

In sostanza Cantone chiede per l’Autorità Nazionale Anticorruzione dei reali poteri di sanzione nei confronti dei soggetti che diventano obiettivo delle sue segnalazioni, perché l’alternativa è lasciare l’operato dell’Autorità sostanzialmente lettera morta.

L’assenza, ad esempio, di conseguenze punitive nel caso di inosservanza degli ordini emessi dell’Autorità rende meno efficace il controllo, e non consente di raggiungere l’obiettivo perseguito dell’adempimento degli obblighi da parte delle amministrazioni. In materia di inconferibilità e incompatibilità, sono ancora più numerosi i correttivi da adottare gli ambiti della normativa sono, in più punti, incerti e contraddittori; il potere di vigilanza dell’Autorità finisce per limitarsi alla possibilità di esprimere un mero parere non vincolante e l’apparato sanzionatorio è di difficilissima applicazione concreta

L’Anac, spiega Cantone, fa presente tutto ciò al Parlamento “fin dal 2014”.

LEGGI ANCHE: Legge Severino, cosa succede con De Luca presidente

RAFFAELE CANTONE: “LA CORRUZIONE E’ UN SISTEMA GELATINOSO”

Tali modifiche normative sono tanto più necessarie quanto, riporta Cantone nella sua relazione al Parlamento, lo richiedono le ultime notizie di cronaca, le inchieste, gli intrecci fra corruzione e sistemi mafiosi e di criminalità organizzata.

Le indagini dell’ultimo periodo della magistratura, che va ringraziata per il grande impegno quotidianamente profuso, hanno evidenziato come la corruzione sia divenuto un fenomeno sistemico, che alberga soprattutto negli appalti pubblici ma di cui non sono scevri altri settori ed ambiti dell’amministrazione, non solo quelli per certi versi scontati delle concessioni ed autorizzazioni, ma anche altri inattesi, quali quelli delle attività cosiddette sociali affidate al terzo settore

Ed è particolarmente difficile, dice Cantone, definire chi all’interno delle nuove dinamiche corruttive sia “il corrotto e il corruttore”, in quello che viene definito come “un sistema gelatinoso”.

La corruzione è cambiata e fa capo e promana da organizzazioni, in qualche caso di tipo mafioso, nel cui ambito si ritrovano, con interessi comuni, pubblici funzionari, imprenditori e faccendieri; un ‘sistema gelatinoso’ in cui si fa persino fatica a dire chi è il corrotto e chi il corruttore

Share this article