Quarto, Fico ribadisce il diktat: «Se Capuozzo non si dimette sarà espulsa»

12/01/2016 di Redazione

«Beppe Grillo svolge una funzione di garanzia. Grillo dà la certificazione, Grillo la toglie. Tra l’inizio e la possibile fine c’è un percorso in cui ci si muove nella massima libertà e autonomia, si discute, si sperimenta, naturalmente rispettando i nostri valori e il nostro programma. In questo caso, dopo una discussione lunga e approfondita abbiamo valutato che per il bene del Movimento la Capuozzo debba dimettersi. Se non lo farà, verrà espulsa». Parla così Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai e membro del direttorio del Movimento 5 Stelle, sul presunto inquinamento del voto alle elezioni comunali di Quarto e sul destino del sindaco pentastellato Rosa Capuozzo, invitata in questi giorni dai vertici del partito a lasciare il suo incarico.

 

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QUARTO, FICO: «CAPUOZZO DEVE DIMETTERSI, NON C’È UNA TERZA VIA»

In un’intervista rilasciata a Marilicia Salvia per Il Mattino di Napoli il deputato 5 Stelle, insieme a Luigi Di Maio massimo esponente del Movimento in Campania, chiarisce che per il partito di Grillo il primo cittadino deve fare un passo indietro e che «non c’è una terza via, è una questione di chiarezza e trasparenza»:

Ma esattamente cosa imputate alla Capuozzo? Non conta a sua difesa il fatto che non sia indagata, e che anzi abbia contrastato le azioni del consigliere De Robbio?

«Il punto è che secondo quanto sta emergendo da un’inchiesta una parte dei voti che abbiamo ricevuto alle elezioni potrebbe essere inquinata. Al di là del numero di voti inquinati, vogliamo che a Quarto, per trasparenza massima, si vada a nuove elezioni». In pratica volete governare solo con voti puliti al cento per cento.

«Esatto. E la scelta di rompere le righe la riteniamo un gesto di pulizia estrema e di grande rispetto nei confronti della popolazione. Questo significa marcare la differenza con il passato».

Scusi, ma in un territorio a fortissima densità criminale non si può immaginare che vadano a votare solo le persone perbene. Non è che per evitare infiltrazioni camorristiche avete bisogno di meccanismi di scelta dei candidati più rigorosi della selezione online? Si potrà mica andare avanti per tentativi, sciogliendo e rivotando ogni volta che c’è un sospetto?

«Noi abbiamo dei criteri chiari e oggettivi. Se, poi, l’animo umano si corrompe alle tue spalle e a tua insaputa, la cosa fondamentale è la risposta che dai, quella che non è mai stata data dai partiti politici. In questo caso una risposta chiara noi l’abbiamo data espellendo il consigliere De Robbio».

Non poteva bastare? L’interruzione di una attività amministrativa per una comunità è sempre un trauma, Quarto ha già il record di scioglimenti per camorra: se la Capuozzo lascia ci sarà un commissario e poi una nuova, lacerante campagna elettorale. Insomma non avete pensato che in casi del genere i costi possono essere maggiori dei benefici? O forse ha ragione chi dice che i 5 Stelle non sono in grado di governare, per cui alla prima difficoltà preferite tirarvi indietro?

«La nostra capacità di governare e di lottare per cambiare le cose la dimostriamo ogni giorno in tanti comuni e consigli regionali, oltre che in Parlamento. Invece è proprio guardando più ai costi che ai benefici che questo Paese è arrivato al punto in cui è. Per noi non conta il costo presente ma il beneficio futuro. È questo impegno che ci spinge, e che i cittadini capiranno».

(Immagine di copertina: Giornalettismo)

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