«Pubblico bufale per sfottere l’informazione»

E voi quante volte avete letto una notizia su un sito d’informazione che sembrava vera ma che poi in realtà si è rivelata una bufala, o meglio, una notizia totalmente inventata. Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un’esplosione di siti come Lercio, il Corriere del Mattino o il Corriere del Corsaro che sfruttano il sentimento degli utenti dell’informazione ufficiale per produrre notizie incontrollabili che vengono inserite nel flusso quotidiano e magari riprese dai canali «mainstream».

Quanto valgono i siti di bufale in Italia?

LA VOCE DEL FONDATORE DEL CORRIERE DEL CORSARO – A questo proposito Libero ha intervistato il titolare del Corriere del Corsaro, un ventiseienne romano laureando in Scienze della Comunicazione, che con la sua creatura spiega di voler creare «articoli divertenti che ogni tanto lanciano delle piccole frecciate su temi comuni e reali». Notizie che hanno successo, come certificano i numeri: «Il mio blog è nato lo scorso marzo e nei primi cinque giorni di vita ha superato due milioni di visitatori raggiungendo il podio su oltre due milioni di blog nel circuito Altervista, a livello di share». Merito di pezzi come «Roma, si risveglia durante il suo funerale, esce dalla bara e aggredisce il prete a morsi», una non-notizia ripresa in tutto il mondo, anche da agenzie ufficiali come quella marocchina.

 

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LA DIFFERENZA TRA SATIRA ED ATTIRACLICK – Il successo di siti come il Corriere del Corsaro non sta solo nel numero di utenti che leggono e condividono le notizie ma ha anche un valore più prettamente economico. Nei giorni scorsi avevamo proposto un’analisi del valore economico dei siti di bufale italiani come appunto Lercio, il Corriere del Corsaro, la Gazzetta del Nord. E bisogna distinguere subito tra i blog satirici, ovvero quelli che nonostante abbiano un’impaginazione simile ad una testata giornalistica reale confermano già dal loro nome la falsità dei contenuti, ed i blog attira-click, caratterizzati da disclaimer nascosti e dalla difficoltà di poter parlare con il fondatore (o il curatore) della pagina.

UN PO’ DI NUMERI – E per questi ultimi ogni accesso significa soldi. Più contatti fanno, più introiti incamerano. Certamente, la stessa cosa vale con un sito satirico. A questo punto si crea un sito impaginato come una testata reale,si producono articoli che rispettino i canoni di elevata credibilità e originalità, si mettono in circolo attraverso i canali giusti (commenti a post popolare su Facebook, tweet con tag multiple, eccetera) e si associa al sito un servizio che venda spazi pubblicitari sul proprio blog pagando in relazione alle visite sul sito. E per quanto riguarda il pagamento, il «direttore» della Gazzetta del Nord ha riferito che

Per 1500 visite in un giorno, attraverso la piattaforma pubblicitaria di Altervista si guadagnano circa 0,50€. In una giornata in cui un articolo prende particolarmente piede, dove le visite sono 45mila, il profitto è di 22€

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