La pubblicità di Taffo sulla battuta choc dello stupro di Rimini (che non finisce benissimo)

Si chiama instant marketing si sa, l’agenzia Taffo è un campione nel settore, ma stavolta i suoi followers non colgono l’ironia del post su Facebook. O meglio chi per lui.

taffo rimini

“Vien Abid, è peggio all’inizio ma una volta che entri ti calmi”, recita lo slogan che fa la smorfia alla battuta del mediatore culturale diventato tristemente celebre per la sua frase choc sullo stupro di Rimini («Lo stupro è peggio ma solo all’inizio, poi la la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale»).  Parte tutto da una pagina Facebook che si chiama “Taffo Funeral Services“, raccoglie album di foto della crew Taffo di Roma ma ha meno fan de “Taffo G & C Onoranze Funebri”, l’originale. In realtà si tratta di due aziende distinte.

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No, la trovata non ha convinto diversi followers della nota azienda. «No – commenta Emmanuela –  mi spiace. Questo è uno scempio. Il real time marketing non è fare una scoreggia ogni volta che accade qualcosa nella comunità. Dove sta l’ironia? Qui non c’è nulla da cogliere, se non una grossa ingenuità. Cambia mestiere e lascia fare il comico a chi sa cosa significa usare l’ironia come espediente per la riflessione». «Siete andati oltre. O meglio, il”troll” che si giustifica scrivendo che “è il suo lavoro” è andato oltre. Il motivo è semplice: non si può sparare cazzate su tutto», aggiunge Marco. «Epic fail di marketing, senza bisogno di colorare questa affermazione con qualsivoglia bandiera politica. Peccato, eravate tra i migliori», sentenzia Andrea. Qualcuno invece plaude al post in questione. E c’è chi li difende: «Non si tratta di augurare nulla a nessuno – spiega Krystal – lo si sta invitando a riflettere sulla cazzata che ha detto immaginando se stesso in una dinamica analoga».

LA REPLICA DELL’AGENZIA CHE CURA LA TAFFO FUNERAL SERVICES: «LA NOSTRA È UNA CHIARA PRESA DI POSIZIONE»

«La risposta di Taffo Funeral Services al brutale commento di Abid Jee è una chiara presa di posizione, comunicata attraverso il sarcasmo che da sempre ci contraddistingue e che non ha nulla a che vedere con alcun partito o ideologia politica. Abbiamo utilizzato il sarcasmo per far arrivare un messaggio ben più serio: chi ha subito violenza muore dentro. Non si tratta di augurare la morte a qualcuno, ma invitiamo Abid Jee a riflettere e tentare di capire cosa prova una donna prigioniera in uno stupro, senza potersi muovere, opporre, gridare o scappare. Entrando in una bara da vivo proverebbe tutto quello e sì, la sensazione di “morte” ineluttabile, quella che ogni donna vittima di stupro vive al momento e si porta dietro tutta la vita», fanno sapere in una nota KiRweb che cura la comunicazione di Taffo Funeral Services.

«Non basta eliminare un commento su un social network per dimenticare quelle parole. La violenza verbale non è sempre riconoscibile come quella fisica e spesso assume forme, espressioni e intensità differenti. Il nostro messaggio non vuole essere un pretesto per alimentare odio nei confronti di una persona e ci scusiamo per eventuali commenti offensivi presenti sulla nostra pagina da parte di terzi. Questa è una precisa scelta di prendere posizione che anche lato marketing può far correre dei rischi, come quello che la gente non comprenda o non sia d’accordo con il nostro punto di vista. Ci si espone a lodi e critiche, lo sappiamo. Non possiamo piacere a tutti, ce ne siamo fatti da tempo una ragione. In ogni caso questo post ha avuto la fortuna di essere accolto molto bene da tutti e i commenti negativi sono veramente pochi confronto alla numerosità degli apprezzamenti», fanno sapere dalla KiRweb che cura la comunicazione social di Taffo.

 

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