Perché pubblicare in prima pagina le foto macabre del massacro di Parigi?

Oggi due giornali di stampo e ispirazione differente hanno deciso entrambi di pubblicare (chi censurata, chi no) una foto molto forte che da ieri sera gira sui social network, che ritrae il palco del Bataclan dopo il massacro, con i cadaveri delle vittime ancora a terra.

Perché?

Perché, io mi domando, si è scelto di dare alle stampe una pubblicità tanto forte quanto contorta al “lavoro” dell’Isis in Francia? Qualcuno dirà che è un gesto di coraggio mostrare lo scempio dell’orrore, eppure io concordo con Fabio Chiusi, che lo ritiene invece un gesto di violenza inutile verso i lettori. Perché se io vado in edicola quella foto la vedo mio malgrado, la vedo senza essere avvertita, e forse non avrei voluto vederla.

Il successivo livello di questo discorso è: è giusto che io abbia la scelta di sottrarmi a un orrore che non ha dato scelta alle sue vittime? Ancora una volta io ritengo di sì, per vari motivi che non sono solo il presunto buonismo per cui parecchia gente bisognosa di affetto mi ha insultato nei quattro angoli del web nei giorni scorsi per via di questo articolo.

Il motivo è anche che bombardare di violenza la gente, qualsiasi sia il motivo per cui lo si fa, non ha alcun altro effetto se non “normalizzare” la violenza agli occhi della gente. Qualsiasi sia il fine che ha portato alla pubblicazione di quelle immagini sanguinose, non è certo “violare” i propri lettori il modo giusto per sensibilizzarli a loro insaputa e senza che loro lo abbiano voluto.

Eliminare la loro scelta significa ancora una volta togliere loro la libertà di costruirsi un’opinione propria sui fatti del mondo. Non ci si stupisca poi della violenza che si legge in questi giorni in giro sul web.

Share this article