La propaganda fascista sui social (che la legge vuole eliminare): quando Mussolini ti risponde su Instagram | GALLERY

11/07/2017 di Redazione

Ha centinaia di migliaia di fan iscritti a pagine Facebook. Decine di account Twitter e Instagram attraverso immagini ripercorrono la sua storia. È possibile acquistare gadget e indumenti con la stampa del suo volto e le sue frasi. Benito Mussolini può essere senza dubbio considerato una delle tante star della rete ai tempi dei social network e uno dei tanti brand che, anche e soprattutto dal web, generano grossi profitti commerciali.

 

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PROPAGANDA FASCISTA ONLINE, QUANDO MUSSOLINI DIVENTA UNA STAR (E UN BRAND)

Qualcosa certamente cambierà con la legge Fiano in questi giorni in discussione in Parlamento che intende introdurre il reato di propaganda del regime fascista e punire con la reclusione fino a due anni chi diffonde e pubblicizza foto e altri contenuti del partito fascista. Le nuove norme riguardano anche la rete (se la propaganda fascista avviene attraverso strumenti telematici o informatici la pena viene aumentata di un terzo) e saranno in tanti a dover stare attenti ai messaggi inviati. Per verificare quanto sia vasta la platea dei nostalgici del Ventennio basta compiere qualche ricerca sui motori di ricerca. Su Facebook la più frequentata pagina dedicata a Mussolini vanta 141mila fan, un’altra 74mila, un’altra ancora 43mila. Sulle bacheche di questi diari spuntano slogan e aforismi, frasi di discorsi e apprezzamenti vari. E gli utenti si chiamano tra loro tranquillamente «camerati». Qualcuno posta anche un selfie mentre fa il saluto romano conquistando centinaia di condivisioni e tanti complimenti. «Onore al fascio» è uno dei commenti più frequenti. «Onore a noi».

 

 

Insomma, la propaganda di un regime dittatoriale non sembra essere un problema. «Essere fascista non è reato», è il nome di una pagina Facebook da oltre 50mila fan. Si ferma invece a 30mila la bacheca «Rivoluzione fascista» che chiama a raccolta «camicie nere di tutta Italia». Ma vola a quota 86mila quella dei «Giovani Fascisti Italiani». Sono 84mila, infine, i fan di «Opere e aforismi» del Duce.

Le pagine dedicate a Mussolini non mancano nemmeno su Instagram, il social network delle foto. Su quello che viene definito «profilo ufficiale» del dittatore, il gestore interpreta il Duce in prima persona. «Tra il 14 e il 21 marzo 1937 – è una delle didascalie che accompagnano le immagini – andai in Libia. In questa foto io, Balbo e Starace consegniamo doni ai bambini libici». Molti profili social rimandano a siti web. Che talvolta sono dei veri e propri negozi online di materiale per nostalgici. Su «Duxstore», ad esempio, uno store al quale rimandano alcune delle più grandi pagine fan Facebook dedicate a Mussolini è possibile acquistare magliette e cappellini con i simboli del regime, ma anche anelli, braccialetti, cuscini, libri, portachiavi, spille, tappetini per il mouse. Perfino armi e manganelli. Su «Felrandia Predappio» anche zucchero o caffè, accessori per cani, orologi, profumi e carte da gioco.

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