AAA cercasi prof di matematica: «Quattromila cattedre vuote»

«La matematica non sarà mai il mio mestiere» cantava Antonello Venditti in Notte prima degli esami. Vera profezia, se oggi il grido d’allarme diffuso dalla rivista specializzata Tuttoscuola è quello di quattromila cattedre della disciplina che rischiano di rimanere vuote. Per la precisione, sono 3.817 i posti rimasti vacanti dopo i trasferimenti, soprattutto al nord, con la Lombardia che da sola arriva a 1.072.

LEGGI ANCHE > Scuola, allarme supplenti: il sito del Miur va in tilt

PROFESSORI MATEMATICA, IL PARADOSSO DELLA BUONA SCUOLA

Una piaga a cui nemmeno le massicce immissioni in ruolo della Buona Scuola hanno saputo far fronte. Sempre secondo i calcoli della rivista, infatti, in seguito al concorsone sono stati nominati 22oo nuovi docenti di matematica: in pratica, la metà delle cattedre non avrà un titolare con gravi conseguenze per la continuità della didattica.

Il paradosso che si prospetta è quello che a coprire i posti vacanti saranno centinaia di supplenti, la maggior parte dei quali – magari – non ha superato il concorso bandito per l’immissione in ruolo. L’ennesimo cortocircuito di un sistema che ha mostrato più di una falla nel suo complesso.

PROFESSORI MATEMATICA, LA CATTEDRA NON HA PIÙ FASCINO

Ma la matematica rischia di diventare un caso nazionale. Il problema, a quanto pare, sta nella carenza dei laureati nella disciplina. L’ultimo dato disponibile, quello dell’anno accademico 2014/2015, parla di poco più di mille dottori, una cifra piuttosto esigua rispetto alla domanda. In più, i pochi laureati in matematica non sono attratti dall’insegnamento nelle scuole: in molti, infatti, cercano la strada del dottorato oppure altre alternative nel settore privato. Di andare a finire dietro a una cattedra, insomma, nessuno ha voglia.

Le conseguenze si toccheranno con mano già nel prossimo anno scolastico. Ma il ministro Valeria Fedeli non fa drammi: «Le assunzioni straordinarie, il successivo concorso, le nuove modalità di reclutamento per la scuola secondaria, il piano nazionale per la formazione degli insegnanti, il rinnovo del contratto ormai prossimo: sono tutte azioni che vanno nella direzione di risolvere situazioni come questa».

Share this article
TAGS