La produzione legale di marijuana sta avendo successo dove la legge ha fallito

04/03/2016 di Alessio Barbati

La marijuana legale è riuscita a fare quello che decenni di lotta alla droga non sono riusciti a scalfire: sottrarre parte dei profitti al cartello messicano dei trafficanti. Lo dice a chiare lettere il Washington Post citando i dati dell’anno scorso forniti dallo U.S. Border Patrol. Secondo il rapporto ufficiale, infatti, i sequestri di marijuana al confine sudoccidentale sono ai minimi da 10 anni: 1.5 milioni di chili sequestrati nel 2015 contro i 4 del 2009.

PRODUZIONE LEGALE DI MARIJUANA

Per di più, le difficoltà dei coltivatori messicani hanno incrementato la competizione nei luoghi in cui l’erba è legale facendo crollare il prezzo della marijuana. «Due o tre anni fa, un kg di marijuana valeva dai 60 ai 90 dollari» ha spiegato un coltivatore messicano a NPR News «Oggi ci pagano dai 30 ai 40 dollari al chilo. Se gli Stati Uniti dovessero continuare a legalizzare l’erba per noi sarebbe la fine». Ma non è solo il prezzo a preoccupare i trafficanti. «La qualità della marijuana prodotta in Messico e nei Caraibi è ritenuta inferiore a quella coltivata negli Stati Uniti o in Canada». Lo si legge nel rapporto della DEA dell’anno scorso. «Le segnalazioni delle forze dell’ordine indicano che i cartelli messicani si stanno attrezzando per produrre marijuana di qualità superiore, per tenere il passo con la domanda degli Stati Uniti».

I PROBLEMI AI TRAFFICANTI

Se i messicani non riescono a tenere il passo con la produzione degli Stati Uniti per costo e qualità del prodotto, gli esperti fanno notare che il consumo di marijuana ad uso ricreativo nei mercati di Colorado e Washington, ha un impatto molto più limitato rispetto al richiestissimo uso terapeutico. La California, comunque, rimane il primo paese per produzione illecita di marijuana, così come per quella coltivata legalmente dallo stato per scopi medici. Un ottimo indicatore a sostegno dell’affermazione precedente è dato dal report della Dea sulle eradicazioni di marijuana, dove si legge chiaramente che nel 2014 il 60% le piante estirpate proveniva dal Golden State.

La cattiva notizia è che i cartelli si stanno attrezzando a fronteggiare la perdita di profitto incrementando la produzione di eroina e metanfetamina.

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