Pro Anal – dei piaceri dell’introversione

Tutti si riempono la bocca di anoressia ma chi veramente ci capisce qualcosa? Il nostro inviato dal fronte ggiovane dopo aver detto la sua su qualsiasi cosa prova a mettere un po’ d’ordine anche nei disordini alimentari. Per scoprire che non solo di pane vive il ggiovane ma anche di cipolla.

Facciamo una pausa dal corso di seduzione e torniamo a parlare di minchiate. Come prima cosa stamane mi sono collegato a splinder, per una storiaccia che non vi sto a raccontare. E l’ho fatto all’improbabile orario delle 8:45, dopo essermi svegliato per il più stronzo dei motivi. Una puttana zanzara che non aveva di meglio da fare mi ha pungicato sulla pianta del piede, che dovrebbe essere vietato dalla convenzione di Ginevra, se solo quelle puttane si degnassero di leggerla.

COLPA DELLA PIATTAFORMA – E splinder da par suo mi ha rimandato l’immaginetta di tale sukaminkia, anzi no, bimbamekkanica, ma comunque ci stavano delle k in mezzo. Incuriosito dalla fotina e dagli interessi (alcool, shopping, ragazzi) – che non sia mai che rimorchio di prima mattina – sono finito sul suo blog dove ho scoperto che è “una di quelle”. Sto parlando ovviamente delle famigerate pro-ana, che non è un’associazione di donne dedite al sesso anale, come il nome suggerirebbe, ma secondo la definizione di wikipedia “si riferisce alla promozione dell’anoressia nervosa come una scelta e uno stile di vita piuttosto che come un disordine alimentare”. Credo che in rete ne abbiano parlato fino allo sfinimento ma dal momento che non ho mai letto niente in merito volevo saperne di più. Niente di meglio quindi che scriverci un articolo per Giornalettismo in modo poi da rileggerlo e farmi una cultura. La nostra bimbamekkanika scrive qualcosa che desta la mia attenzione: “tutti dicono ke voler dimagrire è un’ossessione da anoressiche..poi chissa xke le ragazze magre e belle sono sempre circondate dai ragazzi, vengono sempre notate, anke se magari sono vestite con jeans, maglietta e all star…non voglio + ke mi vengano rifilate le stronzate tipo NON CONTA SOLO L’ASPETTO FISICO…ah no? chissà xke quelle grasse. anke se magari sn le persone + gentili del mondo, sn sempre sole..kissà xke quando si esce, appena passa una bella ragazza alta e magra tutti si girano a guardarla..anke se magari è una vipera?”. In questo capoverso, facendo la tara delle k, ci sono vari errori logici che varrà la pena sviscerare. In primo luogo bimbamekkanica scrive qualcosa di assolutamente pacifico. Le ragazze belle e magre vengono sempre notate, tutti si girano a guardarle, “anche se sono delle vipere”. Fin qui niente di strano. Essere bella e magra è, a parità di condizioni, meglio che essere brutta e grassa, lo dice il nome stesso.

ABSOLUTE – Uno dei problemi logici che affligge le anoressiche, o le aspiranti tali, è la tendenza all’assolutizzazione. Ve lo spiego con un esempio. Dopo aver bevuto un cocktail sto generalmente meglio rispetto a prima. Sono meno nervoso, meno ansioso, meno depresso. Dopo averne bevuti due sto ancora meglio di prima. Sono ilare, estroverso, eroticamente scaltro. Il problema sorge dal terzo cocktail in poi. Il bilancio piacere-dolore inizia a farmi notare come i postumi della sbornia siano una voce da prendere in considerazione. Dal quarto in poi sono irrimediabilmente fottuto per le trentasei ore a venire. Che cosa c’entra questo con l’anoressia? Bella domanda, me lo stavo chiedendo anch’io. Che il mio problema cognitivo è esattamente lo stesso. Penso che se x (il cocktail) è bene allora 4x deve essere 4 volte bene. Non mi entra in testa che da 3x in poi la curva del rendimento edonico inizia a calare. Ragiono in termini di equazioni lineari, anche se dovrei prendere in considerazione funzioni più complesse. Per questo motivo sabato sera mi sono scolato quattro gin lemon e dal momento che non avevo sufficiente danaro pur di farmi anche il quinto ho tirato fuori la carta di credito (quando si dice lo shopping compulsivo).

EQUAZIONI – Cosa c’entra questo con l’anoressia? Questo in effetti non c’entra niente, ma mi andava di raccontarlo. Le anoressiche non capiscono quindi che se è vero che essere magre è meglio che essere grasse essere molto magre non è necessariamente meglio che essere magre. Se è vero che pesare 55 kg è meglio che pesarne 80, pesarne 50 non è meglio che pesarne 55, e soprattutto pesarne 45 non è meglio che pesarne 50. In pratica il loro cervello non arriva a padroneggiare una semplice equazione a due variabili: “troppo grasso è male” e “troppo magro è male”. Il loro cervello implementa soltanto il comando “più dimagrisci meglio è”. Il che è assurdo, perché pesare 0 kg, non è certamente meglio che pesarne 5. Ma torniamo a sukaminkia: “chissà xke quelle grasse. anke se magari sn le persone + gentili del mondo, sn sempre sole”. Mi fa sorridere anche questo passaggio. Bimbamekkanica pensa che tutte le donne grasse siano sole e forse anche che tutte le donne grasse siano gentili. Non c’è differenza logica tra il pensare questo e il pensare “tutti i senegalesi hanno il senso del ritmo” o “tutti gli arabi hanno un negozio di kebab”.

SOCIETA’ E BILANCIA – La verità è che Bimbamekkanica non ha avuto il tempo materiale per controllare che effettivamente tutte le donne grassesiano sole, e questo per il semplice motivo che le donne grasse saranno qualche centinaio di milioni di unità (per quanto unità grasse). Ragiona quindi per generalizzazioni o più probabilmente per pregiudizi. Anche qui c’è un bias. Ammesso e non concesso che le donne grasse abbiano meno amici delle donne magre (il che è tutto da verificare perché è noto che le grasse non sono solo gentili ma anche estroverse e hanno il senso del ritmo) ebbene anche in questo caso non è detto che dimagrire ulteriormente aumenti il numero di conoscenti. Se una donna di 50 kg ha più amici di una donna di 75 (francamente non so più che sto dicendo) ebbene non è detto che una donna di 25 kg abbia il doppio degli amici di una donna di 50. Fa inoltre pensare come da questo argomento si possa inferire quale sia la principale preoccupazione di Bimbamekkanika: ritrovarsi sola. Lei vuole essere magra per essere accettata da tutti, per piacere a tutti, in altre parole, per essere apprezzata da quell’entità metafisica che i più si ostinano a chiamare “società”. La stessa “società” che a sentire lorsignori telepsichiatri dice a Bimbamekkanika che deve essere magra. E Bimbamekkanica, evidentemente, come uno zombie di Haiti non può che obbedire al comando post-ipnotico. In altri termini, nei discorsi socioloGGici sull’anoressia si dà per scontato che se la società impone certi valori il povero individuo non possa che farli propri. Il libero arbitrio del singolo davanti al leviatano-società non viene nemmeno lontanamente preso in considerazione.

SOLI – Sarà che quando avevo vent’anni, complici certe letture, certi ascolti, certe visioni, pensavo che fosse fico fare il contrario di ciò che l’idra a tre teste chiamata società mi “diceva” di fare. Per me l’anticonformismo era un valore e mi rendo conto che è una posizione ingenua e adolescenziale ma per lo meno mi ha reso grasso e felice. Quello che mi colpisce dell’analità di queste ragazzine non è quindi l’esigenza di controllo sul proprio corpo – e tutte quelle belle cose che il vecchio Sigmund ci ha insegnato ad associare al piacere sfinterico della ritenzione in luogo dell’evacuazione – ma bensì l’acritica e passiva accettazione dei valori che la società impone (?) loro. Per parafrasare ciò che dicevano i nostri genitori nei tempi andati: se la società ti dice di buttarti dalla finestra tu ti butti dalla finestra? Evidentemente sì. E allora cara Bimbamekkanika che non vuoi diventare grassa per non rimanere da sola sappi che finché ci terrai così tanto a far parte del branko sarai sempre una pecora, pecora nera, ma pur sempre ovina. Perché i miei vent’anni li ho passati da solo in casa a studiare da mane a sera, che è un valore del cazzo se vuoi, ma per lo meno l’avevo scelto io e non Maria De Filippi. Ecco, se posso dire la mia a proposito di questo grande dramma che ci affligge, il dramma dell’anoressia, dico banalmente meno Maria De Filippi e più buone letture. E per leggere, cara Bimbamekkanika, bisogna stare da soli. Che non è una parolaccia, ma una liberazione.

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