Primarie Usa 2016 | I giovani americani sono socialisti?

27/03/2016 di Redazione

C’era un tempo in cui definirsi “socialisti” in America era un problema di un certo peso: il maccartismo, il pericolo rosso, il tempo speso dai democratici a difendersi dicendo “non sono socialista”, cosa che ha dovuto fare anche Barack Obama. Attualmente negli Stati Uniti sono soltanto tre i politici che non hanno paura di accostare il proprio nome a quello di un’ideologia politica che oltreoceano è sempre stata contrastata. C’è un consigliere scolastico nel New Jersey, una consigliera comunale di Seattle e Bernie Sanders, candidato alla Primarie Usa 2016 e autodefinitosi “socialista democratico”. Il dato è, però, che la società americana starebbe velocemente cambiando.

I GIOVANI AMERICANI SONO SOCIALISTI?

Sono alcune ricerche demografiche a suggerirlo: i giovani americani non sono spaventati dal termine “socialismo”, non lo temono e anzi, credono che possa essere d’aiuto. Ecco cosa ne racconta il Washington Post.

I millennials sono l’unico gruppo demografico in America che, in maggioranza, vede favorevolmente il socialismo. Un sondaggio Reason-Rupe ha rilevato che il 53 percento degli americani under 30 ha un’opinione favorevole del socialismo, paragonato a meno di un terzo degli over 30. In più, Gallup ha rilevato che un impressionante 69 percento dei millennials dicono che voterebbero volentieri per un candidato “socialista” alla presidenza – contro il meno di un terzo della generazione dei loro genitori.

 

 

Chiaramente c’è da dire che questi giovani americani aderiscono ad una definizione di socialismo diversa da quella derivante dalla storia del movimento operaio e che ha avuto come esito la Rivoluzione d’Ottobre: non certo la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la statalizzazione dell’economia, piuttosto la miglior lezione della socialdemocrazia scandinava.

Crescendo nell’era della Grande Recessione, i millennials non sono sicuri che il libero mercato da solo sia sufficiente a condurre al benessere salariale e così molti sono a proprio agio con l’idea che il governo possa provvedere ai bisogni delle persone. In effetti, uno studio Reason-Rupe sostiene che il 69 percento dei millennials condivide l’idea di un’assicurazione sanitaria e il 54% sostiene l’idea di una educazione universitaria. Probabilmente ancor più impressionante è che i millennials sostengano l’idea di un governo più pesante che fornisca più servizi

 

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Fino a quando, si chiedono gli studi? Fino a quando i giovani americani crederanno che la redistribuzione del reddito e un modello sociale più vicino alle socialdemocrazie del nord europa possa aiutare il proprio paese? Si tratta di un cambiamento “genetico” nella società americana? In realtà, i dati a disposizione suggeriscono che i giovani americani, una volta che hanno un lavoro e iniziano a pagare le tasse, siano ben più felici di tornare a sedersi sul libero mercato.

Mentre iniziano a raggiungere la soglia dei 40-60mila dollari all’anno, la maggioranza dei millennials arriva ad opporsi alla redistribuzione del reddito, incluso l’aumento delle tasse per aumentare l’assistenza finanziaria per i poveri. Allo stesso modo, un sondaggio Reason-Rupe ha rilevato che gli under 30 ancora a carico della famiglia sono a favore dell’idea di aumentare i premi per coprire i non assicurati; sostegno invertito fra gli under 30 che si mantengono da soli, i quali sono contrari a premi maggiori.

Si tratta, continua il Washington Post, di un fenomeno non nuovo: anche in passato gli under-30 erano i più ferventi sostenitori di modelli economici ben distanti da quelli del libero mercato americano classico, tuttavia le situazioni erano diverse. C’era la Russia sovietica, c’era la Cina comunista e l’estrema sinistra americana, per così dire, si chiedeva se si potesse cambiare il modello economico americano; ora ci si chiede, diversamente, quanto di un modello sociale compatibile con i fondamenti del libero mercato possa essere importato negli Stati Uniti.

Gli under 30 stimano il libero mercato e molti di loro già accettano che il libero mercato ha fatto molto di più per sollevare il mondo dalla povertà di qualsiasi altro sistema. Invece, quel che questa generazione deve decidere è se un’educazione di alto livello, innovazione nel settore sanitario, miglior accesso e alta qualità possa essere meglio raggiunto grazie all’apertura di questi settori ad una quota maggiore di libero mercato o con un controllo aumentato da parte del governo.

Credits foto: Getty Images

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