Primarie centrosinistra Milano 2016, Majorino non si ritira. Sfida a Balzani e Sala

Resta in corsa, almeno per ora. Non riesce il tentativo del vicesindaco milanese Francesca Balzani di convincere Pier Francesco Majorino a fare un passo indietro dalle primarie del centrosinistra per le elezioni 2016 a Milano. Sinistra divisa, un assist a Giuseppe Sala in vista dei gazebo.

matteo renzi

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PRIMARIE CENTROSINISTRA MILANO 2016, MAJORINO RESTA ANCORA IN CORSA

– Come spiega il Corriere della Sera, l’assessore non lascia ancora il campo libero a sinistra e conferma la sua corsa per le primarie. Contro il commissario Expo Giuseppe Sala, ormai pronto a ufficializzare la corsa, e contro Francesca Balzani, che lancerà la sua candidatura «entro domenica». L’incontro chiarificatore tra i due potenziali sfidanti di Sala c’è stato, ma non si è trovato un accordo:

«La vicesindaco ha ribadito la necessità di una «soluzione unitaria per non regalare le primarie a Beppe Sala». L’assessore al Welfare ha replicato sottolineando come la candidatura della Balzani non possa qualificarsi come depositaria esclusiva dell’esperienza di Pisapia, considerato anche il fatto che oggi sette assessori uscenti incoroneranno proprio il manager di Expo. Saranno primarie a tre, e magari anche a quattro. Perché nel centrosinistra milanese si mormora che una parte dei «civici» stia lavorando a una nuova candidatura», si legge sul quotidiano diretto da Fontana.

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L’uomo di Expo ha ricevuto intanto pure l’endorsement di Enrico Letta, che l’ha definito «il sindaco naturale per Milano», come ha spiegato alla trasmissione Dimartedì . Dopo l’intervento (tutt’altro che esaltante) alla Leopolda, il commissario continua però a studiare da “politico”. Ieri ha incontrato, a porte chiuse, i dirigenti di circolo del Pd cittadino.

«Due ore di chiacchierata durante le quali Sala ha ribadito di non volersi sottoporre in ogni circostanza a esami sul suo dna politico. «Ho già detto che il mio partito è il Pd», ha ripetuto ai militanti. Esame superato. «Mi pare che qui ci fosse un grande orgoglio e una grande voglia di vincere, perché qui il problema non è partecipare ma vincere. E io sono qua per questo», ha detto alla fine il manager che da grande vuole fare il sindaco.

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