Prete condannato per violenza sessuale su minore. Il tribunale: «Chiesa superficiale»

15/03/2017 di Redazione

Nelle motivazioni della sentenza è scritto nero su bianco: «atteggiamento quantomeno superficiale delle locali autorità religiose». Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana motiva così la sentenza in cui nei mesi scorsi è stato condannato Giovanni Trotta, ex sacerdote ed ex allenatore di una squadra di calcio giovanile della provincia di Foggia, alla pena di 8 anni di reclusione per violenza sessuale su un 11enne. Lo stesso ex prete sarà processato a partire dal prossimo 5 giugno per abusi su altri nove minorenni.

COME LA CHIESA HA SOTTOVALUTATO LA VICENDA SULL’EX PRETE GIOVANNI TROTTA

«Appare quantomeno superficiale – scrive il gup nelle motivazioni – l’atteggiamento tenuto dalle locali autorità religiose le quali, malgrado la chiara prescrizione contenuta nel verdetto della Congregazione della Dottrina della Fede (con il quale Trotta veniva ridotto allo stato laicale per ragioni correlate ad abusi su minori) con il quale l’imputato avrebbe dovuto essere segnalato nel caso di situazioni potenzialmente pericolose per i minori, hanno mantenuto assoluto silenzio al riguardo».

Questo perché all’uomo gli è stato chiesto di «continuare ad indossare il clergy (il colletto bianco delle camicie usate dai sacerdoti, ndr) e a farsi chiamare don Gianni; così permettendo all’imputato di continuare impunemente a frequentare minori e a farne oggetto delle sue abominevoli perversioni». Nelle motivazioni della sentenza, il giudice ricostruisce le violenze commesse fra il 2013 il 2014 nei confronti dell’11enne, del quale avrebbe abusato sessualmente «millantando la sua qualità di sacerdote (sebbene invece ridotto dal 2012 allo stato laico), nonché con la promessa di un ingaggio come fotomodello nel mondo della moda e con quella di un provino per una importante società calcistica romana». Il gup sottolinea la «serialità patologica delle condotte e l’estrema pericolosità sociale» di Trotta.

Non solo: le indagini coordinate dal pm di Bari Simona Filoni hanno poi accertato abusi commessi nel 2014 da Trotta su altri nove minori di età compresa fra i 12 e i 13 anni. Per i reati di violenza sessuale aggravata, produzione e diffusione di materiale pedopornografico, adescamento di minori, il gup di Bari Roberto Oliveri del Castillo ha rinviato a giudizio Trotta dinanzi al Tribunale di Foggia a partire dal prossimo 5 giugno.

(foto copertina Pixabay)

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