Il prete che brucia le croci sataniche

12/03/2012 di Dario Ferri

Don Bruno a Padova dà alle fiamme coroncine dai simboli massonici. E racconta il boom si segnalazioni

Ne abbiamo parlato la settimana scorsa. Don Bruno Bevilacqua, sacerdote di Camposampiero, in provincia di Padova, ha deciso di dare alle fiamme alcune croci sataniche, dei simboli solo apparentemente cristiani, che in realtà nasconderebbero riferimenti ‘sataniti-esoterici-massonici’. Al Mattino di Padova il prete racconta oggi di aver ricevuto, a pochi giorni dalla sua denuncia, numerose segnalazioni di rosari satanisti: “Mi contattano decine di fedeli. Dico loro di bruciare i simboli d’inganno”.

“L’INGANNO DELLE SETTE” – Scrive Francesco Zuanon:

«Ho sentito molta gente in questi giorni, da tutto il Veneto ed oltre, ed in tanti mi hanno riportato la loro indignazione e sorpresa per aver scoperto come la corona del rosario, uno degli strumenti più forti per la nostra preghiera, possa essere attaccata in modo così esecrabile da sette, da gruppi satanici o massonici con i loro simboli d’inganno». Don Bruno Bevilacqua ha voluto ricordare ieri, durante le omelie domenicali, il caso delle coroncine del rosario che riportano, parzialmente nascosti, alcuni simboli come il serpente, i pentagoni o i soli concentrici considerati satanici o collegabili all’esoterismoo alla massoneria. «Qualcuno mi ha chiamato in lacrime, e non sto esagerando, perché si è reso conto di come le coroncine possano essere strumentalizzate e trasformate in semplici oggetti commerciali spacciati per sacri, ma che nulla hanno a che vedere con la fede e con la devozione mariana».

“CONTINUANO AD ARRIVARE” – Don Bruno sottolinea l’importanza della preghiera, invita a non fare delle croci sataniche un caso (“Quello che conta è la fede”, dice), e racconta di ricevere coroncine con simboli massonici ogni giorno. Continua Zuanon sul Mattino di Padova:

Proprio nel giorno in cui il vangelo ricordava il passo in cui Gesù scaccia i mercanti dal tempio con l’ordine perentorio «portate via quelle cose enonfate di casamiaun mercato», don Bruno ha sottolineato l’importanza di recuperare il ruolo della preghiera. «Ho cercato di tranquillizzare quanti in questi giorni mi hanno telefonato o sono passati in canonica: la coroncina falsa con i simboli satanici va eliminata, certo, anche bruciandola, ma quello che conta è la nostra fede che non deve farsi condizionare o tentare dagli inganni delle sette, dei maghi o di quanti promettono, dietro compenso, ciò che non potranno mai dare». La reazione della gente ha sorpreso il parroco di San Marco: «Non mi aspettavo una reazione del genere: che ci fossero in giro tante corone fasulle si sapeva da tempo». Ma evidentemente molti non ne sapevano nulla e trovate in casa queste coroncine diffusissime, si sono precipitati a consegnarle a don Bruno a chiedergli cosa farne: «Me ne continuano ad arrivare ogni giorno», sottolinea. Non sono mancati anche i commenti critici o del tutto diffidenti da parte di chi non crede che un oggetto in plastica possa contenere in sé simboli o messaggi satanici o condizionare negativamente l’esistenza. Scettici o convinti, ora la corona del rosario, sgranata ogni giorno o dimenticata in un cassetto, a San Marco è osservata con molta attenzione.

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