Neurologia, Premio Merck a due progetti per i pazienti con sclerosi multipla

19/10/2017 di Redazione

Premio Merck in Neurologia a due progetti che promettono di migliorare la qualità di vita dei pazienti con sclerosi multipla. I vincitori del riconoscimento, giunto alla seconda edizione, sono stati annunciati alla Mostra D’Oltremare di Napoli in occasione del Congresso della Sin, la Società italiana di neurologia.

Ad aggiudicarsi il premio Merck, spiega l’AdnKronos, sono state una piattaforma digitale che opera da ‘case manager’, informatizzando i diversi processi gestionali della Sm e la comunicazione tra i soggetti coinvolti nel processo di cura; un sistema informatico costituito da un portale web e un software di raccolta dati per instaurare un ‘dialogo digitale’ tra centro clinico e realtà territoriale, per favorire la presa in carico del paziente e l’attivazione dei Pdta, i Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali). Il responsabile del primo progetto è Marcello Moccia, Dipartimento di neuroscienze e scienze riproduttive e odontostomatologiche, università degli Studi Federico II di Napoli, mentre a capo del secondo c’è Claudio Gasperini, azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma.

IL PREMIO MERCK ALLE SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER MIGLIORARE LA VITA DEI MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA

Merck, azienda scientifica e tecnologica leader nei settori Healthcare, Life Science e Performance Materials, ha integrato l’innovazione tecnologica e digitale nella sua strategia. Da qui l’idea di finanziare progetti che abbiano come principale obiettivo la creazione o il miglioramento di un collegamento tra i Centri sclerosi multipla di enti ospedalieri e universitari e le diverse realtà territoriali, prevedendo l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative volte a migliorare la qualità i vita dei pazienti. “La premiazione di oggi acquista un tono particolare nello sviluppo delle competenze e dell’impegno dei neurologi – dichiara Leandro Provinciali, presidente della Sin e della commissione giudicatrice del premio – perché offre la possibilità di dare continuità all’assistenza neurologica con una fase riabilitativa che può essere significativa nella qualità di vita del paziente. Questo comporta il fatto che le competenze del mondo neurologico si affidano alla soluzione dei problemi di disabilità e che sempre di più si darà risalto a integrazioni culturali tra professionisti che si occupano delle varie fasi della malattia”.

“I due progetti che hanno ricevuto il premio Merck – aggiunge Provinciali – hanno un significato rilevante perché sono policentrici e perché potranno offrire nuove vie nella risoluzione dei problemi particolarmente complessi nella sclerosi multipla, e questo significa innovazione e sensibilità alle problematiche del paziente. E’ per questo che, per una malattia così complessa che spesso obbliga il paziente e chi lo assiste a doversi affidare alle diverse strutture assistenziali presenti sul territorio, è fondamentale l’interazione tra i Centri per la Sm attivi all’interno di strutture ospedaliere o universitarie, fulcro della gestione clinica della malattia, e le diverse realtà territoriali. All’aumento delle disabilità – osserva lo specialista – si associa un bisogno crescente di assistenza qualificata e competente, in grado di soddisfare l’esigenza del paziente di far riferimento a strutture assistenziali con esperienza specifica”.

Foto copertina: ANSA/DPA

Share this article