Portogallo, il presidente della Repubblica blocca il governo di sinistra

Portogallo

, il presidente della Repubblica Aníbal Cavaco Silva ha reincaricato il premier conservatore Passos Coelho alla guida del Paese, bloccando così il primo governo appoggiato dalla sinistra radicale. Una mossa definita ai limiti della democrazia dal premier socialista Antonio Costa, che aveva trovato un’intesa con due formazioni di estrema sinistra per formare un nuovo governo progressista.

PORTOGALLO PASSOS COEHLO

– In Portogallo il presidente della Repubblica è eletto direttamente dai cittadini, ma data la natura prevalentemente parlamentare della forma di governo, il suo ruolo è piuttosto limitato. Il primo capo dello Stato conservatore nella storia del Paese, Aníbal Cavaco Silva, premier negli anni ottanta e novanta, ha deciso di sfidare le forze di sinistra incaricando il primo ministro uscente di formare un nuovo governo. Il leader dei socialdemocratici, che in Portogallo sono un partito di centrodestra, Pedro Passos Coelho ha perso alle ultime elezioni di domenica 4 ottobre 2015 la maggioranza che gli aveva permesso di governare dal 2011. In questi ultimi quattro anni il Portogallo è uscito dal programma di assistenza finanziaria della Troika, richiesto dall’ultimo governo socialista di Lisbona per evitare la bancarotta. I dati economici positivi degli ultimi mesi hanno dato un po’ di spinta alla maggioranza di Passos Coelho, che però ha perso circa 13 punti percentuali rispetto alle ultime elezioni. Il centrodestra controlla 108 seggi all’Assemblea della Repubblica, il Parlamento monocamerale del Portogallo, contro i 122 a disposizione delle forze di sinistra. In passato ci sono stati diversi governi di minoranza tollerati dall’opposizione, e le forze radicali della sinistra non sono mai state coinvolte direttamente negli esecutivi.

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PORTOGALLO CAVACO SILVA

– Dopo le elezioni di domenica 4 ottobre il leader socialista, l’ex sindaco di Lisbona Antonio Costa sembrava disponibile a tollerare un governo di minoranza guidato da Passos Coelho, oppure collaborare in una grande coalizione coi socialdemocratici. I due partiti di sinistra, l’ex maoista Blocco di sinistra ora vicino a SYRIZA e Podemos, e l’alleanza tra verdi e comunisti, hanno però trovato un’intesa programmatica con Costa per appoggiare un nuovo esecutivo socialista. Il presidente Cavaco Silva però ha bloccato quest’ipotesi, visto che le formazioni della sinistra radicale hanno espresso posizioni di contrarietà all’euro, all’UE e alla Nato. Per il capo dello Stato, che ha motivato la sua scelta in un discorso TV rivolto alla Nazione, il Portogallo non può avere un governo che non rispetta i suoi accordi internazionali, di Paese fondatore della NATO. Cavaco Silva, un socialdemocratico come Passos Coelho, ha sottolineato come fuori dall’euro l’economia andrebbe incontro al disastro, e come la fuoriuscita dalla crisi sia ancora troppo fragile. Di conseguenza ha fatto un appello ai socialisti per valutare con responsabilità il programma del premier Passos Coehlo. Una implicita richiesta a bocciare la strategia del leader del PS Costa, che vorrebbe formare un governo “irresponsabile” con la sinistra radicale. L’ex sindaco di Lisbona ha definito il reincarico a Passos Coelho e lo stop al suo governo con le forze di sinistra una scelta ai limiti della democrazia, rifiutando la lezione impartita dal presidente della Repubblica. Visto che il centrodestra non ha i numeri in Parlamento, Passos Coelho può sperare solo in un’eventuale rottura nei socialisti, tra cui serpeggia malcelato malumore per la svolta radicale di Antonio Costa.

Photo credit: JACQUES DEMARTHON/AFP/Getty Images

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