Il Comune di Roma molla gli sfollati del crollo a Ponte Milvio

Eppure Virginia Raggi lo aveva garantito: «Non vi lasceremo soli». Sarà, ma le famiglie sfollate dalla palazzina crollata parzialmente a Ponte Milvio rischiano di non avere più un tetto sopra la testa. Stessa situazione per i condomini vicini a cui è stata dichiarata l’inagibilità della propria casa. Il 23 ottobre scadranno i trenta giorni di assistenza garantiti dalla protezione civile comunale e con quelli l’accoglienza nei residence offerta alle famiglie che da quel giorno non posso più rientrare nella loro abitazione, resa inagibile.

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Spiega il Messaggero:

«Ci è arrivata una lettera in cui il Comune ci annuncia che da 23 non sarà più assicurata l’assistenza nei residence – dice Riccardo Giovannini, inquilino di una delle tre palazzine evacuate e attigua a quella semicrollata in via della Farnesina – con la mia famiglia abbiamo deciso di lasciare il residence e di trovarci un piccolo appartamento in affitto, ma molti altri non sapranno dove andare. Oltretutto viviamo con l’incubo che le nostre case da un momento all’altro

possano crollare. Ecco perché auspichiamo che Comune e Procura si mettano d’accordo al più presto, dopo ben due incontri saltati, per decidere la demolizione definitiva dell’edificio».
C’è un altro paradosso. «Agli inquilini di altre due palazzine del complesso di case interessate dal crollo,ma più esterne rispetto alla palazzina in bilico – spiega Riccardo Corsetto, portavoce del Comitato Cassia – è stato dato il permesso di rientrare, ma con l’agibilità legata a delle verifiche statiche che i condomini dovranno far fare a dei professionisti e tecnici esperti entro sessanta giorni. Ma al momento, con il palazzo posto sotto sequestro, è impossibile avvicinarsi alla zona rossa.

(Un’immagine della palazzina crollata oggi a Roma, nella zona di Ponte Milvio, 24 settembre 2016 ANSA/MATTEO GUIDELLI)