Pino Daniele, chiesta archiviazione inchiesta: «È morto per il decadimento del cuore»

Pino Daniele

è morto per cause naturali e nessuno è responsabile del decesso. La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per omicidio colposo. L’artista è morto per il decadimento dell’organo. Non c’è quindi nessuna responsabilità per il decesso avvenuto la notte tra il 4 ed il 5 gennaio.

Pino Daniele
(Giuseppe Cacace/Getty Images)

PINO DANIELE, LA MORTE GIUNTA PER UNO SHOCK CARDIOGENO

Il Procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Marcello Monteleone hanno stabilito che la morte di Pino Daniele è sopraggiunta per uno shock cardiogeno. Secondo i Pm potrebbero aver avuto un ruolo i farmaci vasodilatatori assunti dal cantautore appena comparvero i primi sintomi del malore. Quel tipo di farmaco da un lato aumenta il flusso sanguigno e dall’altro abbassa la pressione. Questo, proseguono i Pm, potrebbe aver aggravato le condizioni di Pino Daniele, il cui quadro clinico era caratterizzato da patologie cardiache croniche e con bypass.

 

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PINO DANIELE, IL RICOVERO NON AVREBBE RISOLTO IL PROBLEMA

Secondo i magistrati il trasferimento e l’eventuale ricovero di Pino Daniele all’ospedale di Orbetello, il presidio medico più vicino alla residenza toscana dell’artista, non sarebbe stato risolutivo del problema. La scelta di raggiungere Roma in auto per farsi visitare dal suo cardiologo di fiducia rappresenta per i pm una decisione presa dallo stesso Pino Daniele consapevole e lucido.

(Photocredit copertina MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images)

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