Ping pong con 30 espulsi tra Pakistan e Grecia

Il Pakistan rimanda in Grecia 30 dei suoi cittadini espulsi da Atene, perché secondo Islamabad non sarebbe stata rispettata la procedura prevista dall’accordo tra Pakistan e Unione Europea per i casi del genere.

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 I PACHISTANI IN EUROPA –

Ogni anno circa 50.000 pachistani si trasferiscono legalmente in Europa e l’anno scorso dall’UE ne sono stati espulsi 21.000 che sono stati scoperti a permanere e a lavorare senza averne titolo, anche se molti pochi di questi sono stati effettivamente rimpatriati. Questa mattina ad Islamabad si è però verificato un caso inconsueto, con le autorità che hanno bloccato a bordo di un areo proveniente da Atene 30 cittadini pachistani espulsi, impedendo a loro e all’equipaggio di scendere e costringendoli poi a ritornare in Grecia.

IL PAKISTAN E L’UNIONE D’ACCORDO SULLE ESPULSIONI –

La settimana scorso un portavoce dell’UE aveva annunciato che il Pakistan avrebbe rispettato l’accordo con l’Europa sulle espulsioni, qualche giorno prima il ministro dell’Interno Nisar Ali Khan aveva annunciato la sospensione dell’accordo. Sospensione poi rientrata e in effetti l’incidente di oggi non sarebbe imputabile al mancato rispetto dell’accordo, ma al suo mancato rispetto nella parte che riguarda modi e motivi delle espulsioni, che i greci non avrebbero rispettato.

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IL PING PONG CON I MIGRANTI –

«Deportati illegalmente» e quindi rispediti ad Atene, come ha confermato lo stesso Khan che ha spiegato che nonostante la firma dell’accordo quelle espulsioni violino nel leggi pachistane, cosa che il governo d’Islamabad non può permettere assolutamente, anche se il ministro ha mancato di fornire i riferimenti normativi utili a una verifica dell’a presunta infrazione.

 

 

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