Petro Poroshenko è il nuovo presidente dell’Ucraina

26/05/2014 di Redazione

Il nuovo presidente ucraino è Petro Poroshenko, chespende subito parole di distensione verso la Russia e i ribelli. La speranza è che il suo antico rapporto con Putin possa rivelarsi fecondo e frustrare le velleità dei separatisti.

elezioni ucraina

UN VOTO DIFFICILE – Il voto in Ucraina è andato tutto sommato bene, il nuovo presidente Poroshenko si è aggiudicato la vittoria con il una percentuale che le diverse fonti danno tra il 54 e il 57% lasciando a una distanza siderale Yulia Tymoshenko, che non arriva al 13% e il terzo arrivato, Oleh Lyashko, che ha conquistato un 8%. L’Ucraina è andata al voto senza incidenti di rilevo, se non che in alcune città dell’Est non si è votato per l’opposizione dei separatisti, che dove sono stati allestiti i seggi hanno distrutto le urne o «consigliato» gli addetti a lasciar perdere. Così a Donetsk e a Dokuchayevsknon ha votato nessuno, mentre a Mariupol è stata aperta più della metà dei seggi, anche se poi al voto è andato circa un 20% degli aventi diritto, in un’atmosfera decisamente tesa. Si è votato invece a Mariupol, dove nei giorni scorsi i soldati ucraini avevano ucciso diversi separatisti per le strade della città, durante l’operazione per riprenderne il controllo. Merito dell’oigarca Rinat Akhmetov, l’uomo più ricco dell’Ucraina, che ha ordinato ai suoi dipendenti di pattugliare le strade e presidiare i seggi. Le barricate sono state rimosse e la situazione in città è tornata relativamente normale.

IL VINCITORE – L’affermazione di Poroshenko, che allo stesso tempo è europeista e in buoni rapporti con Putin, è vista come la richiesta di normalità e unità da parte degli elettori ucraini, che dopo la rivoluzione di Maidan si erano ritrovati con un parlamento delegittimato e con l’esecutivo allo sbando, rimpiazzato da figure ad interim prive del peso politico necessario in una situazione tento complicata. Il consenso dato a Poroshenko  è anche un forte mandato a operare per riportare il paese alla normalità e sembra che il nuovo presidente sia cosciente della missione e ben deciso a onorare questo mandato.

AMNISTIA E DIALOGO – Poroshenko ha subito promesso un’amnistia a quanti hanno preso le armi, a condizione che le consegnino, ma ha anche affermato che nessuno tra quanti si sono macchiati dell’uccisione di connazionali resterà impunito, a qualunque fazione appartenga. Poroshenko si è poi detto deciso a preservare l’unità dell’Ucraina, la scelta «europea e il riacquisto della Crimea, ora annessa dalla Russia.

IL FUTURO DELL’UCRAINA PASSA PER MOSCA – Obiettivi difficilmente conseguibili, il terzo in particolare appare molto improbabile. Poroshenko ha anche spiegato che intende organizzare elezioni al più presto, perché il paese ha bisogno d’istituzioni forti e legittimate e di aprire subito un dialogo con Putin per la riscrittura del Memorandum di Budapest, il documento del 1994 con il quale la Russia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna promisero di proteggere l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio della sua rinuncia alle armi nucleari rimaste dall’epoca sovietica. «Senza la Russia sarà impossibile parlare di sicurezza nell’intera regione» e notando che le relazioni tra i due paesi sono al punto più basso degli ultimi 200 anni ha auspicato una serie di negoziati sui confini e sulla questione della Crimea, che ogni giorno che passa rischia sempre di più di rimanere russa per sempre.

 

 

 

 

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