Perché i russi odiano i Testimoni di Geova

21/04/2017 di Redazione

Secondo i giudici russi, i Testimoni di Geova sono un’associazione che distrugge le famiglie, incrementa i fenomeni di odio e mette a repentaglio perfino le vite umane

L’aria che tira in Russia si fa irrespirabile per il gruppo che deriva dalla congregazione di studenti della Bibbia fondata nella seconda metà dell’800. Nelle scorse ore, con l’accusa di “estremismo”, i Testimoni di Geova sono stati messi al bando nel territorio della Federazione Russa in seguito ad una sentenza della Corte Suprema. Immediata la reazione di Serghej Cherepanov, rappresentante del movimento religioso di stampo cristiano, il quale ha annunciato di impugnare il verdetto presso la Corte europea dei diritti umani. Sette anni fa quest’ultima aveva bloccato il tentativo di messa al bando da parte della Russia.

TESTIMONI DI GEOVA IN RUSSIA: I RAPPORTI NEGLI ANNI

La congregazione originariamente denominata “Studenti Biblici” è registrata come gruppo religioso in Russia dai primi anni del 1990. Secondo i giudici russi, i quali hanno deciso di accogliere il suggerimento del Ministero di Giustizia della Federazione stessa, quella dei Testimoni di Geova è un’associazione che distrugge le famiglie, incrementa i fenomeni di odio e mette a repentaglio perfino le vite umane. Per l’avvocatessa del Ministero Svetlana Borisova si può parlare addirittura di una «minaccia per i diritti dei cittadini, per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza».

LA CONSEGUENZE DOPO LA SENTENZA

Il primo obiettivo pare essere la chiusura del quartier generale russo presso la città Pietroburgo, che sarà seguito dal simile epilogo per le 395 associazioni locali. I primi segnali di questa operazione erano stati registrati da tempo, quando alcune pubblicazioni erano state inserite nella lista nera della letteratura estremista e quindi ne era stata impedita la diffusione. Perfino il sito online (jw.org) fu oscurato, destando molta indignazione nel gruppo che in Russia afferma di contare 175mila seguaci e 8 milioni in tutto il mondo. Il commento della filiare italiana dell’organizzazione non lascia spazio ad ulteriori commenti, rivendicando una situazione che va oltre la semplice confessione religiosa. «Una legge inizialmente rivolta a combattere il terrorismo – chiosano – si è trasformata in poco tempo in uno strumento assai efficace per combattere – e se possibile annichilire – tutto quello che non è “ortodosso” nella Federazione Russa».

(in copertina  I testimoni di Geova allo stadio San Paolo di Napoli. Circa duecento fedeli si sono immersi in due piscine allestite sotto gli spalti dello stadio napoletano. ANSA/CIRO FUSCO, 2010)

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