Perché Libera ha restituito la spiaggia liberata di Ostia al Comune

Alla vigilia dell’apertura della stagione balneare Libera ha riconsegnato un anno prima della scadenza la spiaggia assegnatale con un bando pubblico lo scorso anno. Il lido torna in mano al Comune e qualche giorno fa l’associazione antimafia, accompagnata dal senatore dem Stefano Esposito, ha consegnato in procura tutta la documentazione acquisita a Giuseppe Pignatone. Contratto nullo perché, all’improssivo, spunta un delibera contro il chiosco (definito abusivo) presente dentro il lotto assegnato. Come racconta Federica Angeli su Repubblica Roma Uisp Roma e Le Grand Coureur componenti dell’ATI e affidatari della Spiaggia Libera – S*P*Q*R” hanno comunicato al prefetto Tronca la nullità della convenzione-contratto per violazione di norme imperative con relativa riconsegna delle aree e manufatti presenti.

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LA SPIAGGIA DI LIBERA E LA SCONOSCIUTA DETERMINA DEL 2010

Cosa è successo? Libera è venuta a conoscenza solo ora di una determina che segnala una violazione rilevante. Riporta Repubblica:

Una determina del 2010 firmata dall’allora direttore dell’ufficio tecnico, oggi in carcere per corruzione, e da un geometra ancora in servizio oggi in quegli uffici con cui si chiedeva ai concessionari di quella spiaggia libera (tale Roberto Bocchini) di abbattere un chiosco abusivo da loro costruito. Una condizione sine qua non per avere il rinnovo della concessione. La determina però è sparita dal bando con cui a Libera è stata assegnato quel lido, per ricomparire misteriosamente soltanto 18 giorni fa. “A un anno dall’inaugurazione della Spiaggia Libera SPQR – ha spiegato il referente di Libera Ostia, Marco Genovese in conferenza stampa – si riscrive un altro capitolo oscuro in un luogo dove il mare è diventato troppe volte oggetto di illegalità, abusi e irregolarità diffuse, quando non addirittura luogo privilegiato per il riciclaggio di denaro dei clan”.

La determina del 2010 è stata omessa in sede di bando e di firma della convenzione. Altro elemento assurdo è che lo stesso Municipio con lettera protocollata, aveva comunicato in data 18 Marzo 2015 l’esatto contrario: la struttura era parte della dotazione della spiaggia e regolarmente utilizzabile. l’atto del 2010 era totalmente sconosciuto alla Uisp, Libera e Le Gran Coureur.

LA SPIAGGIA DI LIBERA E LE SCINTILLE TRA PD E M5S

La spiaggia di Libera è da sempre al centro del dibattito Pd e Movimento 5 stelle nella Capitale. L’ex titolare della spiaggia di Libera era appunto Roberto Bocchini amico di Paolo Ferrara, candidato M5S per le prossime comunali e celebratore delle nozze del Bocchini. E anche stavolta, come sempre, piovono di nuovo accuse tra Movimento 5 stelle e Pd.
C’è un tempismo amaro tra la scoperta della delibera e il servizio tv dove Roberto Spada (da molti considerato il reggente del clan Spada) scherza sulla possibilità di candidarsi per Ostia, magari con una lista a supporto di M5S:

Scrive il consigliere regionale M5S Davide Barillari:

Il M5S è SEMPRE contro la mafia, non ha alcun rapporto con gli interessi mafiosi di Ostia e ne’ candiderà mai alcun esponente dei clan mafiosi di Roma e del Litorale romano.
Ribadiamo questi principi fondamentali per l’ennesima volta, visto che il messaggio non e’ ancora chiaro a molti giornalisti e deputati PD che continuano a gettare fango sulla reputazione del M5S.
Esposito è già stato querelato per diffamazione e ne risponderà in tribunale (se non si nasconderà dietro l’immunità parlamentare).
Il gruppo di Ostia è assolutamente impermeabile alla mafia e Paolo Ferrara ha la massima fiducia di tutto il M5S romano.
Né esiste uno scontro con Libera: loro stessi hanno ammesso che sul bando delle spiagge c’erano pesanti irregolarità, come segnalava da mesi il M5S con atti ufficiali presentati in municipio ed in regione.
Ostia è stata sciolta per mafia quando governava il PD, e hanno arrestato il presidente Tassone, PD.
Se cercate la finta antimafia, se cercate infiltrazioni, se cercate connivenze e omertà, guardate verso Forza Italia e verso il Partito Democratico che hanno governato ad Ostia.

Per il Pd è intervenuto Giovanni Zannola:

Quanto accaduto ieri ad Ostia, con la restituzione da parte di Libera, Uisp e Gran Coureur della spiaggia a loro assegnata, ci fa comprendere quanto lavoro dobbiamo ancora fare sul litorale romano per riportare la legalità e la trasparenza. La vicenda grottesca della delibera sparita nel 2010 e riapparsa all’improvviso oggi, all’inizio della stagione balneare, è la dimostrazione lampante che il percorso avviato dal Partito Democratico verso un’amministrazione sana è corretto, ma ancora molto, molto lungo. Dietro questa brutta storia esistono precisi colpevoli e mandanti. Oggi però è compito della politica e di tutti gli schieramenti riportare nel X Municipio la consapevolezza della legalità. Per questo le parole di alcuni esponenti politici, tra cui la candidata sindaco grillina Virginia Raggi, lasciano interdetti. Parlare senza cognizione di causa, di fronte a un episodio così delicato, è dannoso e puerile, ricordando anche gli stretti rapporti esistenti tra alcuni esponenti del Movimento locale e gli ex-gestori e autori degli abusi. Oggi Roma e Ostia hanno bisogno di una presa di distanza netta e chiara da qualsiasi forma di illegalità, irregolarità e abusivismo. Noi del PD lo stiamo facendo, attendiamo risposte serie dagli altri.

In questa storia finora c’è una unica sconfitta: la legalità e il sogno svanito di Libera in un territorio distrutto dalla mafia e dai clan. Il resto, con l’avvicinarsi della data delle elezioni, purtroppo continuerà a far discutere. Con la spiaggia liberata che questa estate non potrà aprire i battenti. Cui prodest?

(foto copertina ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages)

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