Perché c’è il terremoto in Campania?

30/12/2013 di Dipocheparole

Perché c’è il terremoto in Campania? Mentre ieri si rideva tantissimo leggendo che qualcuno pensa che sia stato provocato dalla NATO con la complicità di Letta, HAARP e le scie chimiche e la rava e la fava, il Corriere della Sera torna sulla questione dell’Appennino che si allarga di cui ieri parlavano gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’esperto spiega che non c’è un legame con quanto sta avvenendo a Gubbio e nel perugino:

Tra i due fenomeni — nota Claudio Chiarabba, direttore del dipartimento terremoti all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Ingv — non c’è legame anche se la causa in origine è sempre la stessa che ha avuto a che fare in passato con il terremoto dell’Irpinia e quello dell’Aquila». Si tratta dell’estensione di tutta la catena appenninica, una sorta di «allargamento» in direzione nordest/ ovest, con la parte verso l’Adriatico che si inabissa sotto i Balcani. La notte scorsa anche in Bosnia Erzegovina, nelle vicinanze delle città di Zenica e Kakanjsi, si è verificato un terremoto di magnitudo 4.6 che ha provocato danni alle abitazioni ed è stato avvertito distintamente anche a Sarajevo.

L’infografica del Corriere sul terremoto in Campania, nel Matese:

terremoto campania matese 2

I monti del Matese colpiti ieri, spiega il quotidiano, sono ad elevata sismicità:

«Le repliche con minore intensità che sono poi seguite erano largamente attese— aggiunge Chiarabba—anche se non possiamo prevedere quale sarà l’andamento nei prossimi giorni. La zona presenta una sismicità che è tra la più alta del Paese».

E tutta l’Italia in questo momento si trova coinvolta da questo fenomeno naturale:

Nelle ultime settimane, comunque, tutto il sud della Penisola ha mostrato una rilevante attività sismica. È tornata la paura a Messina dove il 23 dicembre si sono raggiunti i 4 gradi di magnitudo. E otto giorni prima, nel golfo di Noto, a Capo Passero, lo stesso valore si era superato sia pure di poco (4.1). Sempre guardando al sud, ma in un panorama più ampio lo stivale italico sembra stretto fra vari fenomeni analoghi altrettanto gravi. In Turchia ieri c’è stato un terremoto significativo (5.9) e l’altro giorno un sisma ha colpito nelle Isole Canarie, in Spagna (magnitudo 5.3). Tutto questo per ricordare che alla base di ciò che accade con frequenza nelle regioni che abitiamo c’è sempre la zolla africana che, spingendo verso nord la zona euroasiatica, accumula energia periodicamente rilasciata in momenti purtroppo imprevedibili.

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