Perché sono aumentati i profughi dalla Siria

Jenan Moussa, affidabile e mobilissima corrispondente dal Medioriente e in particolare da Siria e Iraq, spiega l’aumento dei profughi siriani sulla rotta che passa a Nord del Mediterraneo.

moussaPERCHÈ ARRIVANO TANTI SIRIANI –

Molti si sono chiesti come mai «proprio ora» i siriani si siano riversati in massa in Europa, alcuni addirittura arrivando a mettere in campo spiegazioni che sconfinano nel complottismo. Secondo quanto spiega Jenan Moussa la spiegazione è invece terribilmente semplice e ha a che fare con il naturale scorrere del tempo e con considerazioni puramente economiche.

SONO FINITI I SOLDI PER I RIFUGIATI –

I rifugiati siriani all’estero e in patria sono alle corde, nei campi in Giordania l’ONU manda SMS dicendo che sono finiti i soldi per l’assistenza, i paesi donatori non donano nemmeno quanto promesso, e anche quelli che erano fuggiti con qualche risparmio ormai sono al verde. i soldi non durano in eterno e vivere nei campi per profughi, in Giordania, Libano o Turchia, significa solo restare in un limbo che può essere sopportabile se c’è la prospettiva di un rientro in patria, ma da un anno a questa parte l’ipotesi si è allontanata sempre di più, mentre in Siria si continuano a distruggere interi villaggi e quartieri, case alle quali nessuno potrà tornare. La scelta che si pone loro è quella di continuare a vivere della carità sempre più sottile dei paesi ospiti e delle agenzie per i rifugiati o di cercare asilo in Europa, dove vivranno comunque meglio, in case e non in tende, con la possibilità per i figli di accedere alle scuole e l’assistenza sanitaria per tutti. Chi resterebbe?

IL PASSAGGIO A NORD –

Poi c’è che i siriani hanno «scoperto» la rotta a Nord, dopo aver approfittato per anni della strada già aperta da altri attraverso il Mediterraneo e in più hanno scoperto che intraprenderla costa anche molto meno e che è molto meno pericoloso, anche facendo ricorso all’aiuto di trafficanti e passeur, che in teoria non sono nemmeno necessari. La scoperta ha spinto alcuni a tentare sempre più a Nord e così adesso ci sono siriani che raggiungono la Norvegia da Nord, passando per la Russia e il Circolo Polare Artico.

UNA QUESTIONE DI SOLDI –

Il minor costo, secondo Moussa si è passati da una media di 6.000 dollari a persona a meno di un terzo, ha aperto la possibilità del viaggio anche ai più poveri e a quelli che erano rimasti senza soldi, mentre il minor pericolo del viaggio ha convinto all’impresa anche i più paurosi. Merito dei primi che si sono avventurati sulla rotta a Nord, da quelli che hanno scoperto che un breve passaggio in gommone bastava per arrivare nell’area Schengen sbarcando in Grecia o che passando da altri paesi europei non ancora inglobati a pieno titolo nell’Unione, si può arrivare in Germania in treno o in auto impegnando qualche ora invece di giorni, se non settimane, prendendo la via che passa dalla Libia per l’Italia.

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UN POPOLO CHE SI SPOSTA USANDO FACEBOOK –

Una volta aperta la rotta, l’esperienza di quelli che ce l’avevano fatta è passata di bocca in bocca attraverso Facebook, dove campeggiano anche le offerte dei contrabbandieri d’uomini insieme ai gruppi di auto-aiuto tra siriani e nel giro di un anno una massa di siriani si è messa in movimento per raggiungere il Nord Europa prima del prossimo inverno, duro da affrontare in viaggio, ma ancora di più nei campi per profughi.

 

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