I 70enni del 2050 avranno una pensione più leggera del 25%

I pensionati del futuro riceveranno un assegno Inps decuratato del 25%. È quanto ha spiegato ieri il presidente dell’Istituto di Previdenza Tito Boeri argomentando il suo ragionamento con simulazioni e grafici. Lo studio Inps curato dal presidente si è posto l’obiettivo di confrontare i trattamenti liquidati nel 2014 con quelli che invece dovrebbero andare in pagamento nel 2050 (approssimativamente in favore di coloro che sono nati nel 1980 e saranno vicini ai 70 anni di età).

 

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A pesare sulle pensioni saranno i buchi in carriera e l’andamento dell’economia meno favorevole. Ne parla Il Messaggero:

Per questi lavoratori, ai quali viene applicato integralmente il sistema di calcolo contributivo, l’importo dell’assegno risulta ridotto da due fattori: eventuali “buchi” durante la carriera che riducono i contributi versati e un andamento dell’economia meno favorevole con conseguente minor rendimento dei contributi stessi. Il risultato è, nel caso dei lavoratori dipendenti uomini, un importo medio di 1.593 euro per gli attuali trentacinquenni, che si confronta con i 2.106 (calcolati in termini comparabili ovvero tenendo conto degli anni di godimento) dei pensionati attuali: la penalizzazione è vicina al 25 per cento. Da questi numeri Boeri trae lo spunto per suggerire la predisposizione di strumenti di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà per categorie diverse dai pensionati, ad esempio i giovani ed i lavoratori con più di 55 anni.

(Foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)

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