Un paziente è morto dopo l’impianto di un cuore malato

27/09/2017 di Redazione

Un ennesimo caso di malasanità. A Roma un paziente che soffriva di problemi cardiaci è morto dopo l’impianto di un cuore malato. L’uomo, 60 anni, romano, è deceduto per arresto cardiocircolatorio 48 ore dopo il trapianto eseguito all’ospedale San Camillo. I medici per errore gli avevano impiantato un organo già infartuato. Sull’accaduto la Procura capitolina guidata da Giuseppe Pignatone ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Ma in questi giorni l’indagine è passata nelle mani dei magistrati di Milano. La storia si è svolta tra Roma e il capoluogo lombardo. Ed è proprio al Nord che si sarebbe verificata la svista dei medici.

 

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PAZIENTE MUORE DOPO L’IMPIANTO DI UN CUORE MALATO, LA STORIA

Il paziente soffriva di problemi cardiaci così gravi che i medici gli avevano dato al massimo un anno di vita. La svolta della vita per il 60enne sembrava essere arrivata nel settembre 2016. Mentre si trova in vacanza con la famiglia, riceve una telefonata del San Camillo che lo avverte che c’è un cuore compatibile. Il suo nome è il primo in lista d’attesa. Si attiva la catena d’emergenza. Un elicottero decolla da Roma a Milano per prelevare l’organo. Il paziente si reca in ospedale. L’intervento viene eseguito correttamente. Ma l’uomo perde la vita due giorni. Nella sua relazione il medico legale spiega che il cuore impiantato non era sano. L’organo era stato espiantato al San Raffaele di Milano ad un 50enne che era deceduto dopo un arresto cardiaco. La procura milanese ora indaga contro ignoti.

Aggiornamento:

Il direttore del Centro Nazionale trapianti (Cnt) Alessandro Nanni Costa ha dichiarato: «Il cuore trapiantato nell’uomo che è deceduto dopo un trapianto dalla coronarografia era risultato normale, cioè nelle condizioni di essere trapiantato». La documentazione è a disposizione degli inquirenti. «Il donatore aveva auto un arresto cardiaco in una piscina – ha detto – ma successivamente aveva ripreso a battere normalmente». I danni cerebrali ne avevano però causato la morte. I controlli avevano poi verificato la normale funzione cardiaca ed il trapianto è avvenuto nei tempi stabiliti.

L’ospedale San Raffaele di Milano intanto fa sapere che sono in corso «verifiche interne per ricostruire l’accaduto». «In questo momento stiamo mettendo insieme tutti gli elementi per ricostruire la vicenda». Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha definito il caso «un errore tragico e inaccettabile, cercheremo di capire se e dove c’è stata una falla, e dove intervenire».

(Immagine generica di un intervento in sala operatoria. Foto da archivio Ansa)

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