Pastificio Rummo dopo la tempesta: via alla produzione in 6-8 settimane

«Voglio ringraziare il web. In 24 ore abbiamo avuto 100mila manifestazioni di solidarietà da tutto il mondo, dalla stampa, dai giornalisti, dagli attori. Non pensavo che ci fosse tanto attaccamento nei nostri confronti e dei nostri prodotti. Siamo contenti». Risponde così Cosimo Rummo, presidente e amministratore delegato del Pastificio Rummo, all’affetto dimostrato negli ultimi giorni dalla Rete nei confronti della sua azienda. Nella notte tra mercoledì e giovedì l’esondazione di un fiume, il Tammaro, ha gravemente danneggiato lo stabilimento nella zona industriale di Benevento, trasformandolo «in un lago» e mettendo a rischio gli impianti e il lavoro di centinaia di operai. La campagna social #SaveRummo ha avuto poi il merito di sollevare l’attenzione sull’emergenza e sull’impegno di manager e operai, che si sono rimboccati le maniche per riprendere quanto prima, e a pieno regime, la produzione.

 

 Pastificio Rummo, parlano l’ad e il direttore commerciale (VIDEO)

 

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PASTIFICIO RUMMO, PRODUZIONE AL VIA IN UNO O 2 MESI –

Ieri abbiamo avuto modo di scoprirlo da vicino. Rummo e il direttore commerciale Guido Veronese hanno infatti accettato di aprire i cancelli e parlare con i giornalisti. Lo hanno fatto per ringraziare la rete, ma anche e soprattutto per raccontare la voglia di ripartire. «La prossima settimana inizieremo la distribuzione dei nostri prodotti. Non sarà completa all’inizio. Fra un mese avremo tutti i prodotti sugli scaffali, in Italia e nel mondo», ha subito spiegato Rummo. «La prima parte della produzione – ha proseguito – riprenderà in 6-8 settimane». Per l’altra parte, circa il 30%, saranno i tecnici a stabilirlo, dopo aver valutato le condizioni dei macchinari danneggiati. «Per ora stiamo ripulendo il piazzale e il magazzino, ma maggiori notizie sui tempi della ripresa le avremo tra 3 o 4 giorni. Speriamo di ripartire il prima possibile», ci ha detto Veronese.

 

pastificio rummo danni

 

PASTIFICIO RUMMO, ERA UN LAGO –

Ma cosa è successo la notte dell’alluvione? La cosa che più sorprende arrivando nei pressi dello stabilimento sono i cumuli di rifiuti ammassati e contenitori lunghi qualche decina di metri, e dal peso specifico indubbiamente rilevante, depositati a qualche centinaio di metri lontano dal cancello d’ingresso. Uno scenario che rende bene l’idea, anche a qualche giorno di distanza, di cosa sia stata capace la maledetta esondazione. A trasportarli laggiù una vasca d’acqua che ha raggiunto i 4 metri d’altezza. «Quella notte ero a casa, si è allagata anche la mia abitazione. Sono andato a letto alle 4.30, mi hanno chiamato alle 6.30. Non avevo capito cosa fosse successo. Quando sono arrivato qui c’era un lago», è il racconto di Rummo, imprenditore ovviamente afflitto da un infausto accadimento ma in parte sollevato, per l’assenza di danni fisici per i suoi dipendenti.  «La cosa bella è che dei 20 dipendenti del turno notturno nessuno si è fatto male. Gli impianti di sicurezza hanno retto. L’onda ha spostato i container di 20 tonnellate di centinaia di metri ma nessuno si è fatto male».

 

 

PASTIFICIO RUMMO, SERVE L’INTERVENTO GOVERNATIVO –

A saltare nello stabilimento Rummo sono stati i portoni e molti vetri. L’ufficio amministrativo è andato completamento distrutto. Alcune macchine si sono ribaltate. Al momento non c’è una stima dei danni, ma basta girarsi intorno per capire che solo una ripulitura del piazzale e dell’area circostante è operazione da decine di migliaia di euro. Nella sfortuna sembra una fortuna di una linea produttiva recuperabile. «I danni interessano soprattutto la parte bassa del nostro magazzino. Per quanto riguarda la linea di produzione riteniamo che il 90% sia velocemente recuperabile. Solo su una linea non abbiamo una diagnosi precisa», ci ha spiegato Veronese.

 

pastificio rummo danni

 

PASTIFICIO RUMMO, SERVE INTERVENTO GOVERNATIVO –

Guardando al futuro, insomma, l’azienda sembra in grado di rimettersi in sesto. E i veri nodi da sciogliere sono quelli legati all’occupazione. «In questo momento tutti stanno lavorando per ripulire gli impianti. Se lo Stato ci dà una mano, non avremo problemi a mantenere gli stesso livelli occupazionali. Se ci sarà qualche interruzione sarà per qualche settimana», garantisce Rummo. «Avremo uno stabilimento migliore di prima», dice. Veronese è altrettanto fiducioso: «In questi primi giorni gli operai sono in cassa integrazione. Speriamo di riattivare velocemente lo stabilimento, ma a noi stanno a cuore soprattutto le persone che ci lavorano. Speriamo di andare a regime il prima possibile». La parola ora passa alle istituzioni. In questi giorni ci saranno diverse iniziative a livello parlamentare. Anche il sindaco di Benevento Fausto Pepe chiede l’intervento governativo per risolvere l’emergenza che, al di là della Rummo, riguarda decine di aziende della zona industriale e tante piccole attività nel centro città. Per non parlare della provincia, dove il maltempo insieme alle alluvioni ha causato anche smottamenti. «Le istituzioni si sono dette disponibili a starci vicino. Speriamo che tutti mantengano la parola data», dice il direttore commerciale. L’uscita dal tunnel, insomma, dipende ora più da Roma che da Benevento.

EMERGENZA MALTEMPO, ANCORA ALLERTA –

Nella città sannita comunque l’allerta resta (fino a stasera). Nel pomeriggio di ieri è giunto un nuovo allarme. Il personale del Comune, dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile ha nuovamente invitato gli abitanti delle aree già colpite dalle alluvioni (in particolare i residenti di Ponte Valentino, Pantano, Ponticelli, Santa Clementina e via Cosimo Nuzzolo) ad abbandonare le proprie case e a recarsi presso la Cittadella della carità di via San Pasquale o al Tennis Club Tc Sannio di via Pascoli. Agli altri cittadini intanto è stato sconsigliato di recarsi nell’area bassa della città. «Siamo tutti in allerta, anche alla luce del nuovo bollettino meteo. La situazione comunque è costantemente sotto controllo. Stiamo facendo fronte alle tante richieste di soccorso e solo da dopodomani inizieremo le azioni per il ripristino della normalità a Benevento e in provincia. In città arriveranno domani altri 100 uomini per fronteggiare l’emergenza», ha detto ieri il sindaco Pepe.

Più grave la situazione in provincia. In tutto il Beneventano i comuni interessati al maltempo sono circa cinquantina su 70. Le esondazioni dei giorni scorsi hanno riguardato, oltre al Tammaro, anche i fiumi Calore, in cui sfocia il Tammaro, Isclero e (ieri) Fortore. Le piogge abbondanti hanno creato ancora forti disagi anche nelle ultime ore.

La Giunta della Regione Campania ha deliberato ieri la richiesta dello stato di emergenza nazionale per le aree colpite. E proprio dalla Regione arriveranno i primi aiuti. Si prevede infatti uno stanziamento di un milione di euro per aiutare le imprese danneggiate.

(Foto e video: Giornalettismo)

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