Pasticcio Fassina: escluse le sue liste. Lui non ci sta: «Faremo ricorso».

Clamoroso alle elezioni comunali di Roma 2016: le liste di Stefano Fassina, il candidato sostenuto da Sinistra Italiana, sono state escluse dalla competizione elettorale del prossimo 5 giugno. Una notizia clamorosa, anticipata in parte dai giornali di questa mattina. Stefano Fassina non ci sta, e tramite una nota, fa sapere che è pronto il ricorso: «Abbiamo appreso con stupore che la commissione elettorale ha respinto le nostre liste dalla competizione per Roma. Si tratta di una decisione che, se fosse confermata, altererebbe pesantemente l’esito delle elezioni amministrative nella Capitale. Presentiamo subito ricorso e nelle prossime ore decideremo quali ulteriori iniziative intraprendere».

Una vera e propria bomba a meno di un mese dalla consultazione per il nuovo sindaco di Roma. Senza Fassina cambierebbero e non di poco gli equilibri in campo. Ma l’esclusione delle liste legate a Stefano Fassina sarebbero dovute ad una serie di errori materiali, alcuni anche clamorosi.

A quanto risulta a Giornalettismo sarebbero stati compiuti due tipi di errori. Per quanto riguarda le liste dei Municipi, le firme sarebbero stata apposte su moduli vecchi, o comunque sbagliati, privi di una riga resa indispensabile dalla Legge Severino. Mancherebbe dunque una riga nei moduli usati dal comitato Fassina, errore che sarebbe costato l’esclusione nei Municipi. (Ancora non è chiaro se tale irregolarità riguarda anche il candidato Catarci).

Ancor più grave – per quanto apprende Giornalettismo – l’errore che ha portato all’esclusione della Liste di Fassina per la corsa al Comune. Sarebbero state annullate ben 700 delle 1300 firme presentate perché non presenterebbero la data sul modulo. Insomma, da quanto si apprende in questi convulsi istanti, coloro che hanno certificato le firme delle Liste legate a Stefano Fassina avrebbero “dimenticato” di apporre la data necessaria alla loro validità in parecchi moduli. Insomma, quello che trapela da SeL è una grave preoccupazione, tale da ritenere il ricorso delle liste del Comune più complicato rispetto a quello delle liste dei Municipi

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