Chi sono i due papà gay dei gemelli concepiti con la maternità surrogata

02/03/2017 di Redazione

Due papà di due gemelli concepiti in Canada grazie alla maternità surrogata. La coppia omosessuale di Trento che ha vinto in secondo grado la causa per il riconoscimento dei figli avuti all’estero esprime grande gioia agli amici e conoscenti stretti per la decisione della Corte d’appello di Trento, anche se a Repubblica le parole sono misurate.

Da quando èuscita la sentenza siamo bombardati. È una situazione delicata.Speriamo nelle prossime ore di avere la giusta serenità per dire la nostra e trasferire il nostro
pensiero all’esterno.

Nel recente passato la coppia gay di Trento si era espressa sulla loro situazione familiare all’origine della causa per il riconoscimento in questi termini secondo La Repubblica, che riporta questo virgolettato.

Due papà e due bambini che abbiamo avuto in Canada, dove siamo sposati, con tutte le difficoltà che incontriamo in Italia dove uno di noi due non è riconosciuto dalla legge, con i problemi che
si possono facilmente immaginare

La coppia vive a Trento da pochi anni, in realtà. I due genitori dei gemelli sono un dirigente della pubblica amministrazione, e un manager, di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Sono insieme da da molti anni, e una decina di anni fa hanno deciso di sposarsi in Canada, uno degli Stati che allora riconosceva il matrimonio gay. Dopo essersi sposati Gianfranco e Antonio, i nomi di fantasia attribuiti dal Corriere della Sera, hanno deciso di avere un figlio tramite la maternità surrogata. In Canada la gestazione altrui è consentita solo su base volontaria, non ci può essere una ricompensa economica come avviene in California. Il tentativo di avere un figlio all’estero così come la causa di riconoscimento sono stati già seguiti dalla stampa locale. In primo grado la coppia era stata sconfitta, ma ora la sentenza della Corte d’appello ha dato una speranza ai due papà, contenti che lo Stato riconosca a entrambi la genitorialità. Come scrive il Corriere

I giudici della Corte d’Appello hanno invece affermato che l’essere genitori «si manifesta nella consapevole decisione di allevare e accudire il nato» anche in «assenza di relazione biologica» e che la trascrizione non contrasta con l’ordine pubblico. Deciderà la Cassazione.

La coppia dei due papà è abbastanza conosciuta a Trento. In questi anni non hanno fatto militanza attiva nella comunità Lgbt, ma avevano preso parola durante le manifestazioni in supporto delle unioni civili. Un intervento ricordato da molti proprio per l’abbraccio scambiato coi due gemelli dopo che era stato svolto.

Foto copertina: Ansa, foto generica

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