Papa Francesco a Prato: “Corruzione e sfruttamento sul lavoro sono un cancro”

E’ la Toscana la destinazione del primo viaggio apostolico di Papa Francesco dopo lo scandalo Vatileaks: prima a Prato, dove il Pontefice ha incontrato la cittadinanza affacciato dal pulpito di Donatello e Michelozzo, pronunciando un breve discorso nel quale ha citato la peculiare situazione cittadina del capoluogo toscano, sede della principale comunità cinese d’Italia. Si dirigerà poi a Firenze dove nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore si è aperto ieri il Convegno Ecclesiale Nazionale.

PAPA FRANCESCO A PRATO: “CORRUZIONE E SFRUTTAMENTO SUL LAVORO SONO UN CANCRO”

“La corruzione, lo sfruttamento lavorativo e l’illegalità sono un cancro”, ha detto il Papa a Prato, ricordando la storia dei sette “cittadini di nazionalità cinese”, cinque uomini e due donne, che sono morti due anni fa nel rogo di un azienda nel distretto tessile: “Dormivano nello stesso capannone, in un rifugio di cartone e cartongesso, su dei letti impilati. Una vera tragedia dello sfruttamento e delle condizioni umane di vita e questo non è lavoro degno”, e d’altronde non è mancata la presenza massiccia della comunità cinese in piazza, con bandiere e striscioni. Le parole di Papa Francesco sono state di lode per l’integrazione delle comunità di Prato: “Per un discepolo di Gesù nessun vicino può diventare lontano. Anzi, non esistono lontani che siano troppo distanti, ma soltanto prossimi da raggiungere. Vi ringrazio per gli sforzi costanti che la vostra comunità attua per integrare ciascuna persona, contrastando la cultura dell’indifferenza e dello scarto”, ha detto Jorge Mario Bergoglio.

 

Il Papa ha fatto anche accenno, senza riferimenti espliciti e intrecciando questa riflessione a quella della dignità del lavoro, a quanto è accaduto nelle ultime settimane in Vaticano, lo scandalo Vatileaks: “Non si può fondare nulla di buono sulle trame della menzogna e sulla mancanza di trasparenza”, ha detto il pontefice: “Ricercare e scegliere sempre la verità non è facile; è però una decisione vitale, che deve segnare profondamente l’esistenza di ciascuno e anche della società, perché sia più giusta e onesta”. E ancora, citando l’apostolo Paolo: “San Paolo invita i cristiani a indossare un’armatura particolare, quella di Dio. Dice infatti di rivestirsi delle virtù necessarie per affrontare i nostri nemici reali, che non sono mai gli altri, ma ‘gli spiriti del male’. Al primo posto in quest’armatura ideale compare la verità: ‘Attorno ai fianchi la verità’, scrive l’apostolo. Dobbiamo cingerci di verità”.

Conclusa la breve visita a Prato, il Pontefice, risalito sulla Papamobile, si è spostato a Firenze; il Fatto Quotidiano illustra i suoi programmi.

Conclusa la brevissima tappa a Prato, il Papa è atteso a Firenze per intervenire al quinto convegno nazionale della Chiesa italiana nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Subito dopo l’incontro con gli ammalati nella Basilica della Santissima Annunziata e i pranzo con i poveri, con piatti, posate e bicchieri di plastica, nella mensa di san Francesco Poverino. Infine, la messa nello Stadio comunale “Artemio Franchi” con in prima fila la moglie del premier Matteo Renzi, Agnese, con i due figli.

I Convegni Ecclesiali Nazionali vengono promossi ogni dieci anni, circa, dalla conferenza episcopale nazionale e sono momenti di approfondimento che, a partire dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, hanno cercato di “rimarcare con anniversari decennali l’eredità conciliare”, dice il sito ufficiale. Il convegno di Firenze è intitolato “In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo”. L’ha detto, d’altronde, Papa Francesco a Prato: “Devo andare a Firenze, sono un pellegrino di passaggio”. 

Copertina: Paolo Toccafondi / Twitter

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