Paolo Gentiloni conferma la manovra per correggere il disavanzo di bilancio

28/03/2017 di Redazione

Paolo Gentiloni ha annunciato come il Governo da lui presieduto licenzierà un decreto legge per correggere il disavanzo di bilancio. Dopo settimane di dibattiti e confronti interni alla maggioranza dell’esecutivo così come di confronto con le autorità europee il presidente del Consiglio ha confermato come l’Italia dovrà ridurre il disavanzo dello 0,2% del Pil, una somma pari a più di 3 miliardi di euro. La Commissione UE aveva richiesto questo impegno finanziario supplementare all’Italia per evitare l’attivazione di una procedura di infrazione per il mancato rispetto dei vincoli europei sul debito. Il decreto legge di correzione dei conti pubblici sarà approvato dal Consiglio dei ministri in aprile, in contemporanea al Documento di economia e finanza. Paolo Gentiloni ha evidenziato come l’intervento non avrà carattere depressivo, e al contrario ha soprannominato i due atti Dec – gioco di parole sull’acronimo Def – per evidenziarne lo stimolo alla crescita. Al momento Gentiloni non ha precisato quali misure saranno contenute nel decreto legge di correzione al bilancio. Probabile che sarà minimo l’aumento delle tasse, vista l’enfasi data dal presidente del Consiglio allo stimolo alla crescita. L’unico annuncio è stato in questo senso lo stanziamento da 1 miliardo di euro per 3 anni per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto. La manovra di bilancio servirà per discutere con la Commissione UE di nuove forme di flessibilità, da tradurre poi in interventi per i prossimi impegni finanziari del Governo Gentiloni, la nota di aggiornamento al Def di settembre e la legge di Stabilità. Nel Def saranno contenute informazioni fondamentali per la legge di bilancio di fine anno, ha spiegato Gentiloni in conferenza stampa.  Il presidente del Consiglio ha ricordato che

c’è una discussione aperta, in corso con la Commissione Ue e che riguarda non solo l’Italia; andrà avanti nei prossimi mesi e noi vi parteciperemo perchè la flessibilità non solo è possibile ma è necessaria dal momento in cui in Europa la crescita va incoraggiata e non depressa

 

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