Paola Perego a Le Iene: «Il tema di Parliamone Sabato approvato in Rai. Forse ho un marito scomodo»

23/03/2017 di Redazione

«Sto male. Mi sento messa in mezzo in una cosa molto più grande di me. Sto male per tutte quelle persone che fidandosi di me mi hanno seguito in questo programma ed ora resteranno senza lavoro». Parla così Paola Perego, pochi giorni dopo la chiusura del suo programma Parliamone Sabato e le accuse di sessismo ricevute per la slide sui ‘motivi per scegliere una fidanzata dell’Est’. In un’intervista rilasciata a Le Iene e mandata in onda nella puntata di ieri la conduttrice si è detta «disorientata», «spaventata» per il polverone che si è alzato negli ultimi giorni.

PAOLA PEREGO A LE IENE: «IO, MESSA IN MEZZO IN UNA COSA PIÚ GRANDE DI ME»

«Non riesco a rendermi ancora conto – ha detto la Perego davanti alle telecamere di Italiauno – di quello che sta accadendo. Una cosa surreale. Mi sembra una cosa che non sia capitata a me. Non ho ancora metabolizzato la violenza. Non la merito». «La preoccupazione – ha proseguito – non è per me, è per le persone che lavorano con me. Guadagnano due lire e avranno problemi a pagare l’affitto. Non è che gli stipendi Rai consentono di navigare nell’oro». La conduttrice si sente in mezzo a una cosa più grande di lei, dunque, e considera la chiusura del programma eccessiva anche se confrontata con altri contenuti messi in onda. «C’è gente che ha bestemmiato, hanno intervistato il figlio di Totò Riina facendogli l’altarino. Ho visto in tv qualunque cosa», ha detto a Le Iene. «Era un gioco, è scoppiata la bomba ma la bomba non c’è», ha spiegato. «Hanno usato me come potevano usare qualche altro. Forse è scomodo mio marito. Sì, può essere, forse ho un marito scomodo».

 

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PAOLA PEREGO A LE IENE: «GLI ARGOMENTI ERANO STATI APPROVATI IN RAI»

Paola Perego ha ripetuto di aver sempre difeso le donne: «Hanno chiuso il programma. Ma io non sono quella persona che stanno descrivendo. E chi mi conosce lo sa», ha affermato. Spiegando di non sentirsi affatto una ‘femminista insensibile’. «Non lo sono. Avrò miliardi di difetti, ma non sono quella persona che stanno descrivendo sui giornali. Può essere stata una pagina brutta, ma dal niente è partita un’eco su una cosa che non esiste». E i vertici Rai, faranno chiarezza? «No. Non c’è un modo. Gli argomenti in Rai vengono approvati prima di essere messi in onda. Dal capo struttura, dal direttore di rete. Mi hanno approvato questo argomento e mi hanno cassato il femminicidio perché non volevano che ne parlassimo perché non era con la linea editoriale. Prima l’approvano e poi si scusano. Ma di cosa? Loro si sono dissociati da una cosa che avevano approvato. E adesso fanno la figura di quelli che stanno salvando l’Italia da questo mostro sessista». Sentirmi in colpa? «Mi ci fanno sentire. Perché tutto parte da una parola, poi tutta la ripetono e poi si ingigantisce. E poi ti portano a pensare: ma cosa ho sbagliato? Ho rivisto tre volte il pezzo. Ho difeso le donne, come faccio sempre».

PAOLA PEREGO A LE IENE: «NON SONO SESSISTA»

Dunque, «non c’è il reato». «Ho letto molte motivazioni di donne che si sono risentite. Sembra che parlino di un altro programma. Non sono cose che abbiamo detto o fatto noi». Bisognava vedere «il programma, la trasmissione e cogliere il lato ironico», dice Paola Perego. «Forse mi è venuta male perché non sono tanto ironica io». Una brutta pagina di tv? «È stata una pagina mediocre come tante altre». Scusarsi di qualcosa? «Mi vorrei scusare per la dichiarazione di Fabio Testi» (che ha raccontato un episodio sulla fidanzata russa di un suo amico). «Ho chiesto di non invitarlo più». Le critiche di Laura Boldrini? «Quando lei non era in politica e faceva televisione io già lottavo per i diritti delle donne». L’accusa peggiore? «Quella di sessismo». «Non lo sono». «Mi sento schiacciata contro un muro e senza possibilità di difesa. Quando diventa una cosa virale in questa maniera, che fai?». Qualcuno ridimensionerà le accuse? «Dalle persone che hanno preso è molto difficile tornare indietro, e poi sono dei codardi».

(Immagine: screenshot da video de Le Iene)

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