Ospedale di Nola, raid negli uffici amministrativi: forzati cassetti e armadietti

12/01/2017 di Donato De Sena

L’ospedale di Nola, dopo le polemiche per il caos al pronto soccorso della scorsa settimana (testimoniato dalle immagini di malati assistiti a terra per mancanza di barelle), resta ancora al centro delle polemiche. A due giorni dalla sospensione ordinata dall’azienda sanitaria Asl Napoli Sud 3 di tre dirigenti (il direttore sanitario Andreo De Stefano, il responsabile della chirurgia d’emergenza Felice Avella e il responsabile del pronto soccorso Andrea Manzi) ignoti si sono introdotti nella notte negli uffici amministrativi del presidio ospedaliero rovistando in alcune stanze del nosocomio.

OSPEDALE NOLA, IGNOTI NELL’UFFICIO DEL DIRETTORE SANITARIO

A quanto si apprende, gli sconosciuti sarebbero entrati da finestre degli uffici della direzione amministrativa e sanitaria. Il personale della direzione avrebbe trovato le finestre spalancate. Sono stati aperti cassetti e armadietti di medici e infermieri, qualcuno avrebbe frugato tra effetti personali e documentazione amministrativa. Secondo quanto è emerso finora però non sarebbe stato portato via nulla. Nei locali inoltre non erano conservate mediche di pazienti. Più nel dettaglio, le finestre trovate aperte sarebbero due, e una di queste proprio dell’ufficio del direttore sanitario sospeso De Stefano. Le immagini dell’impianto di videosorveglianza attivo al Santa Maria della Pietà sono ora al vaglio degli inquirenti. Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Nola, ma sul posto sono intervenuti anche i militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna per effettuare rilievi.  Per consentire la verifica sull’eventuale sparizione di oggetti o documenti gli uffici sono stati chiusi.

 

ospedale nola
(Foto di: Giornalettismo)

 

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OSPEDALE NOLA, DE LUCA SU FB: «LAVORI FERMI DA 4 ANNI, CHI HA RUBATO?»

Intanto non si ferma la polemica a livello politico e istituzionale. Il presidente della Regione Campania, nei giorni scorsi criticato per aver assunto una posizione troppo dura nei confronti de medici dell’ospedale di Nola (definiti invece «eroi» dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin) su Facebook ha scritto: «Nola, operazione trasparenza. Da 4 anni sospesi i lavori per la Rianimazione. Bloccato il cantiere senza atto amministrativo. La ditta avanza riserve per un milione di euro. Chi voleva rubare? La vicenda in Procura». Il governatore ha fatto riferimento allo stop imposto circa 4 anni fa al cantiere per la realizzazione del reparto di Rianimazione del presidio ospedaliero.

OSPEDALE NOLA, MINISTERO: «CRITICITÀ GENERATA DA TROPPI ACCESSI»

Il ministro Lorenzin nei giorni scorsi ha chiesto l’attuazione a livello regionale dei piani sanitari già approvati in Campania, che dovrebbero consentire una migliore riorganizzazione dell’assistenza a livello territoriale (evitando il rischio di ingolfare i pronto soccorso, come capitato a Nola la notte tra il 6 e il 7 gennaio). Stamattina alla Camera, in commissione Affari sociali, rispondendo alle interrogazioni dei deputati che gli chiedevano di riferire sui fatti dell’ospedale di Nola, il sottosegretario alla Salute Davide Faraone ha affermato: «Sul piano più generale è stato accertato un ritardo sull’attuazione di alcuni decreti da parte del commissario ad acta e del sub commissario ad acta e il ministro della Salute ha chiesto di dare attuazione al più presto ai decreti commissariali» in attesa di attuazione. «Mi associo – ha detto ancora Faraone – al ministro Lorenzin che ha ringraziato medici e personale sanitario di tutta Italia che spesso lavorano in difficoltà, soprattutto nei pronto soccorso. Il ministro ha chiesto ai Carabinieri per la tutela della Salute di accertare le cause dei fatti» e questi «hanno evidenziato che tra la mattina del 6 e del 7 gennaio gli accessi registrati» presso l’ospedale Santa Maria della Pietà «sono stati mediamente 265, con una punta massima di 320 accessi, rispetto alla media giornaliera consueta di 166 accessi. Tale evento eccezionale, determinato dalle festività natalizie, è stato causa della criticità».

(Foto di: Giornalettismo)

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